La Sega è una di quelle compagnie che sicuramente col tempo non verrà mai dimenticata visto che è stata capace di lanciare sul mercato una serie di titoli decisamente interessanti e divertentissimi. Uno dei punti di forza della grande compagnia nipponica è anche l’idea di non fossilizzarsi su un unico genere magari molto apprezzato dal pubblico o particolarmente di moda in quel momento, ma spaziare da un filone all’altra proponendo vari prodotti con la stessa qualità.
Molti insomma sono i giochi che hanno segnato delle tappe fondamentali nella storia della Sega stessa, sia proponendoli sulle stesse macchine da gioco arrivate sul mercato dalla stessa compagnia, sia come software house programmatrice per altre console esistenti in quel periodo. Si ricorda sicuramente la magia di titoli come Shenmue, una vera e propria vita virtuale tra i vicoli del Giappone, offrendo una lista di attività e di situazioni apparentemente impensabili prima in un gioco.
Tra le tantissime perle che la Sega ha partorito negli anni però, una è entrata a far parte nell’immaginario collettivo proprio come il simbolo indiscusso della compagnia, fin da quando le sue scarpette rosse hanno iniziato a muoversi a velocità folle nell’omonimo gioco che l’ha visto protagonista ai tempi del glorioso Mega Drive, o Genesis che dir si voglia. Stiamo chiaramente parlando di Sonic, il notissimo porcospino blu idolo di platform e avventure.
Ultimamente la nomea di Sonic ha subito un piccolo ribasso visto il successo tutto sommato non eccellente riscosso dagli ultimi giochi. Per questo la Sega ha pensato di lavorare sulla sua mascotte e proporre in futuro qualcosa di accattivante proprio come i primi giochi. Si parla addirittura ad un ritorno al 2D, immaginando che un personaggio come Sonic che basa tutto su velocità folli, sia più adatto ad uno stile di gioco bidimensionale che affidarlo ad un mondo in 3D. Vedremo cosa tireranno fuori dal cilindro.