Le bellezze femminili all’interno del mondo dei videogiochi non ci sono sempre state, ma hanno iniziato a fare pian piano capolino con una serie di eroine man mano sempre più definite e particolareggiate, regalando anche al classico identikit del videogiocatore medio, un sollazzo visivo, guidando un’eroina formosa e conturbante oppure semplicemente con l’inserimento, nel gioco, di una ragazza procace ed ammaliante sotto tutti i punti di vista.
Anche se non è stata la prima in assoluto, madrina d’eccezione di questo nuovo trend titillatorio per il popolo videoludico maschile è senza dubbio la selvaggia Lara Croft che indossa un completino mozzafiato anche per esplorare catacombe oscure e pericolose, ma sono ormai innumerevoli le bellezze femminili che compaiono in alcuni titoli, prime fra tutte, le fantastiche protagoniste della serie di Dead or Alive, storico picchiaduro della Tecmo Koei.
La saga ha fatto la sua ultima apparizione sulle PSP con una variante che si occupa proprio delle preponderanti forme delle protagoniste di sempre, gettandole tutte in spiaggia, strizzate in costumini striminziti in Dead or Alive Paradise, in cui ammirarle prendere il sole o divertirsi a giocare con loro a vari piccoli passatempi, da una simulazione di beach volley fino a vari minigames realizzabili in un contesto balneare.
Il boss della casa di sviluppo, Yoshiki Sugiyama ha recentemente espresso il suo malcontento per i pochi complimenti ricevuti in generale dal gioco. Il capo della Tecmo Koei ammette che c’è un bel po’ di materiale inserito soltanto per il sollazzo dei maschietti, ma afferma che Dead or Alive Paradise con la sua bellezza visiva, rappresentata anche dalle protagoniste seminude, è l’ideale per sfuggire allo stress della vita quotidiana ed immergersi in un paradiso virtuale. In effetti ha ragione.