Ghost Recon: Future Soldier, prossima installazione del franchise attesa per il 2012, non è semplicemente un “nuovo” episodio della serie, ma praticamente un reboot in tutto e per tutto, che mira ad adattare il marchio agli ultimi cambiamenti che hanno stravolto il mercato degli sparatutto.
Con la beta attesa per il mese di gennaio, i giocatori avranno modo di provare in anteprima alcune delle novità studiate per questo nuovo inizio della famosa serie di Ghost Recon, a cinque anni dall’uscita dell’ultimo capitolo della saga, Advanced Warfighter 2, avvenuta nel 2007.
Thomas Leroux, associate producer del progetto, ha spiegato ai microfoni di VG247 durante la Gamescom 2011 come si è arrivati a costruire questo reboot: “Quello che volevamo fare dopo aver lanciato Ghost Recon Advanced Warfighter 2 era capire come si fosse evoluto il mercato. Per questo abbiamo dato un’occhiata in giro, cercato di capire quali fossero i titoli di maggior successo e di conseguenza ci siamo resi conto di come le cose siano effettivamente cambiate rispetto al passato”, ha detto.
“Sono mutate molte cose, la concorrenza in primis, ma anche le fondamenta dei modi di giocare degli appassionati. Così, il nostro obiettivo con Future Soldier è stato quello di tracciare un sentiero che mantenesse la filosofia tipica di Ghost Recon, arricchendolo tuttavia di caratteristiche più lisce e moderne di quelle dei capitoli passati”, ha aggiunto.
Una battuta anche sull’ambientazione: sarà ancora futuristica? “Non lontana dal presente come in precedenza, anzi alcuni delle armi che vedremo nel gioco sono già usate attualmente dagli schieramenti militari.”.
Ghost Recon: Future Soldier si ricorda sarà tra i primi titoli “hardcore” a supportare pienamente la famosa periferica di riconoscimento gestuale per Xbox 360, Kinect. Verrà studiata infatti una modalità a parte all’interno della quale sarà possibile combattere e gestire nel minimo dettaglio le proprie armi di gioco utilizzando semplicemente il proprio corpo senza l’ausilio del classico controller fisico.
