Yves Guillemot, CEO di UbiSoft, ha dichiarato nel corso di una intervista a Gamasutra che l’industria dei videogiochi è stata fortemente penalizzata dal ritardo delle nuove console. Per Xbox 360 e PS3 la casa francese si aspettava un ciclo vitale di cinque anni, invece ormai abbiamo superato quota sette, visto che Xbox 360 è stata rilasciata nel 2005.
Per UbiSoft (e per gli altri publisher) gestire un ciclo di vita così lungo non è affatto semplice, Guillemot è consapevole del fatto che lanciare una nuova console ogni cinque anni richiede sforzi economici notevoli da parte dei produttori, ma questo è l’unico modo (a suo avviso) per non far collassare l’industria e per non penalizzare i publisher.
Le nuove console sono indispensabili per far sviluppare il mercato, nella fase di lancio di un nuovo hardware i produttori lanciano nuove IP poichè i consumatori sono generalmente più aperti alle novità, mentre alla fine del ciclo vitale di una console i giocatori acquistano solo sequel e titoli conosciuti. Guillemot fa un esempio pratico citando Assassin’s Creed e Call Of Duty, i giocatori sanno che i loro amici stanno giocando a questi titoli e li acquistano senza batter ciglio, al contrario non presentano la stessa attenzione ai nuovi titoli.
UbiSoft sta investendo molto nelle nuove piattaforme, la casa francese ha supportato degnamente i lanci di PSVita e 3DS, inoltre sarà presente al lancio del Wii U con titoli del calibro di ZombieU, Rayman Legends e Avengers Battaglia Per La Terra. Per i prossimi mesi UbiSoft ha in serbo titoli forti per le console di attuale generazione, tra i tanti citiamo Just Dance 4, Assassin’s Creed 3, Assassin’s Creed 3 Liberation per PSVita e Splinter Cell Blacklist. Come dite, sono tutti sequel? Ecco, appunto.
L’unica vera novità è Watch Dogs, titolo che all’E3 ha riscosso un successo incredibile. Il gioco è confermato in uscita nel 2013 su PC, Xbox 360 e PS3, speriamo solo che non faccia la fine di I Am Live, annunciato con grandi speranze nel 2008 e poi uscito nel 2012 solamente in formato digitale.