Nonostante la nuova ondata di titoli storici presentata all’E3 di Los Angeles, Wii U continua ad essere in crisi e a registrare numeri di vendita al di sotto delle aspettative. Anche quelle meno rosee. Ne parla Gematsu con un articolo focalizzato sul mercato statunitense, dal quale emerge che fino ad ora l’ultima console di Kyoto è riuscita a vendere poco più di 1,15 milioni di pezzi.
Si tratta di una cifra poco entusiasmante se vista da sola, ma che diventa a dir poco disastrosa se la si confronta con quelle di console ritenute flop o quasi-flop durante la loro sessione di lancio.
Ci riferiamo in particolar modo a PlayStation 3, che con il suo debutto a passo di lumaca riuscì comunque a vendere 200mila pezzi più di Wii U e, soprattutto, a GameCube che nonostante la sua fama di prodotto-flop nello stesso periodo di Wii U riuscì a piazzare 1,6 milioni di esemplari nelle case degli utenti a stelle e strisce.
Improponibile, chiaramente, il paragone con la prima Wii che ha conquistato sin da subito i videogiocatori ed anche nel mercato americano fu capace di piazzare 2,8 milioni di pezzi nella stessa finestra temporale in cui Wii U è riuscita ad arrivare nelle case di poco più di un milione di utenti.
Quasi inutile dire che questi numeri devono far riflettere Nintendo, che già si è dimostrata attenta a questa problematica e pare stia facendo di tutto per attrarre clienti e sviluppatori di terze parti verso una piattaforma che, complice gli annunci di PS4 ed Xbox One, stenta a dimostrare il suo appeal.
Basterà il nuovo franchise annunciato nelle scorse ore da Miyamoto per risollevare le sorti di Nintendo nel mercato home console? Si stenta a crederlo, ma sarebbe un errore anche giudicare Wii U un prodotto morto prima del tempo. Può succedere ancora di tutto.
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