Dopo le voci che volevano una presentazione del gioco durante l’E3 della scorsa estate, si torna a parlare di Resident Evil 7. Purtroppo Capcom non ha ancora annunciato nulla di ufficiale ma dei riferimenti al gioco sono stati trovati nel curriculum della costume designer Karen Brakenridge su LinkedIn.
La Brakenridge lavora presso House of Moves, un’azienda di animazione specializzata nella tecnica del motion capture, la quale sarebbe stata impegnata in progetti legati al nuovo Resident Evil da novembre 2012 a gennaio 2013 (almeno secondo quanto scritto su LinkedIn).
Questo significa che Resident Evil 7 potrebbe essere in lavorazione già da diversi mesi e che il suo annuncio ufficiale forse non è così lontano come crediamo. Quanto ai contenuti del gioco, ancora difficile ipotizzare qualcosa.
Gli unici indizi a cui possiamo appigliarci sono le dichiarazioni rilasciate da Michael Pattison di Capcom la scorsa estate, quando durante un’intervista con MCV preannunciò un ritorno alle origini per la saga di Resident Evil spiegando che la troppa carne a fuoco messa in Resident Evil 6 aveva causato più di qualche critica da parte dei giocatori.
Insomma, la svolta action voluta dal papà della serie, Shinji Mikami, dopo il flop commerciale del remake del primo Resident Evil per GameCube non si concluderà ma verrà virata verso una dimensione più consona a quelle che sono le meccaniche dei survival horror puri.
Avremo un Resident Evil 7 degno dei fasti del passato? Lo speriamo vivamente, ma negli ultimi anni abbiamo auspicato troppe volte questo ritorno alle origini per poi rimanere delusi. Forse stavolta è meglio stare zitti e incrociare le dita aspettando la presentazione ufficiale del gioco.
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Tails70 12 Ottobre 2013 il 00:10
A me quello per gamecube, riciclato sul wii, come pure lo 0, erano piaciuti moltissimo.
Ripartendo da quello, nel prossimo basterebbe attualizzare un po’ la gestione della grafica, nel senso che le inquadrature fisse tipiche dell’originale e riproposte nel remake non sono malaccio per un survival horror, quantomeno così sembra che ci sia una regia, ma aggiungerei anche la gestione totalmente poligonale di personaggi e fondali, permettendo così una certa possibilità di manovra delle telecamere e di libertà di movimento dei personaggi.
Poi una storia nuova di sostanza, che non sia un carnevale obbligato di mostruosità gratuite, e un armamento personalizzabile e migliorabile man mano che i protagonisti recuperano i pezzi necessari durante l’avventura.
Insomma un titolo Capcom nel vero senso della parola, ditta che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare ormai da decenni per gli innumerevoli successi per console e prima ancora per coin-op.