La leggendaria sala giochi situata in Tokyo chiude i battenti. I fan salutano con un epico raduno il loro amato luogo.
Il mondo del retrogaming è ormai affermatissimo al giorno d’oggi. Gli appassionati videogiocatori hanno avuto la possibilità di giocare a titoli del passato anche sulle più moderne macchine da gioco, soprattutto PC. Fra questi ci sono sicuramente i giochi da sala, quel luogo mistico denominato appunto “sala giochi” divenuto l’unico fenomeno che ha fatto fatica a rinascere, anzi in questo caso ha chiuso addirittura i battenti. Perché vi parliamo di questa storia? Perché nasconde in sé tutta la nostalgia e l’epicità che un appassionato può avere. Il video a testimoniare.
Sega Ikebukuro Gigo è il nome della leggendaria sala giochi situata a Tokyo che tre giorni fa, il 20 settembre, ha chiuso i battenti. Fin qui potrebbe sembrare solamente l’ennesimo triste evento di un’attività che chiude per sempre. Seppur così è stato, sicuramente era un luogo che nel cuore dei giapponesi resterà per sempre ed anche nella memoria. Infatti i fan si sono radunati fuori alla struttura per dare l’ultimo saluto, un vero e proprio gesto che racchiude tristezza, nostalgia ed anche onore ad un luogo che ha permesso loro di divertirsi e perché no, anche interagire e conoscere altre persone con la stessa passione. Un po’ quello che facevano le sale giochi all’epoca, prima che divenissero luogo di losche presenze ed attività poco ortodosse, che ne hanno purtroppo accompagnato la chiusura assieme alle console casalinghe che permettevano ai giocatori di usufruire comodamente a casa proprio di tutti i giochi che si desiderassero.
“Grazie per questi 28 anni” è il cartello che torreggiava davanti le porte della sala, un messaggio sentito da tutte le persone presenti. La gestione Sega ha fatto sapere che la chiusura non è dovuta al covid-19 ma a circostanze inaspettate. Si è poi scoperto che comunque l’edificio sarà ristrutturato completamente e la sala giochi non sarà probabilmente inclusa in queto rinnovamento. D’altronde rinnovare significa salutare il vecchio e 28 anni di attività sanno effettivamente di vecchio. Considerata però la mole di persone presenti per questo saluto finale e la moda del retrogaming attuale, potrebbe essere una mossa azzardata chiudere una struttura simile. Il manager della struttura infatti ha ribadito il concetto e con le sue parole si è praticamente unito all’ultimo sentito saluto di tutte le persone che hanno vissuto questo luogo:
Se dipendesse da me, resterei aperto per sempre in questo luogo per vedere tutti i giorni le facce felici dei nostri amati clienti. Sfortunatamente, questa volta, la strada senza ritorno è quella della chiusura