Il genere degli sparatutto è stato da sempre uno dei primi e più apprezzati filoni che il mondo dei videogiochi abbia mai presentato, soddisfacendo le folli manie di divertimento che i videogiocatori di ogni età ed ogni generazione reclamavano a gran voce. Ambienti spaziali in special modo erano le location ideali che realizzavano il desiderio di chi voleva provare l’emozione di guidare una navicella pluriaccessoriata distruggendo le astronavi nemiche.
Il genere ha ormai un nutritissimo numero di esemplari caratterizzanti visto che dal semplice gioco fatto con linee semplici e pochi elementi grafici di spessore, siamo passati a veri e propri simulatori che rappresentano il passo avanti sia a livello tecnologico sia di importanza dal punto di vista dell’immedesimazione nella storia che il titolo stesso rivela. Ma spesso un salto indietro non fa male, sarà per questo che salta fuori Gravity Crash.
Il gioco in dirittura d’arrivo entro l’anno per Playstation Network strizza infatti l’occhio al classico sparatutto di una volta, con linee semplici e grafica semplice, associata però ad una grafica vettoriale da 1080p tradendo la modernità del gioco stesso. Il segreto di questo titolo è il giocare con la forza di gravità per spostarci con la nostra navicella all’interno di percorsi articolati e spesso complicati da gestire evitando il fuoco nemico.
Avremo a disposizione un arsenale decisamente ampio ed efficace contro gli avversari che incontreremo per i circa 37 pianeti differenti in cui Gravity Crash è suddiviso. L’elemento più importante di questo titolo è però la possibilità, per la prima volta in uno sparatutto per Playstation Network, di utilizzare l’editor per i livelli aumentando il fattore di sfida con gli amici. Insomma un gioco tipicamente anni ’80 ma assolutamente calato nell’era moderna.
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