Biografie: Yoshiki Okamoto, il papà di Street Fighter

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Se il nuovo Street Fighter è tra i titoli più attesi per Playstation 3, nell’anno di grazia 2008, ci deve essere un motivo. Si tratta infatti di una delle creazioni videoludiche più importante di tutta la storia del mondo dei videogiochi, un titolo in grado di passare indenne nei decenni e regalare a tutti i suoi videogiocatori emozioni uniche ogni volta che si trovano ad affrontare match all’ultimo sangue nei panni di affascinanti personaggi come Chun-Li, Ryu, Ken, Honda e tanti, tantissimi altri.

Proprio per questo, oggi abbiamo deciso di dedicare il nostro spazio relativo alle biografie proprio a lui, l’inventore di Street Fighter: Yoshiki Okamoto. Nato nella Prefettura di Ehime il 10 giugno del 1961, quello che diventerà uno dei designer di videogiochi più importanti del mondo, inizia la sua folgorante carriera negli anni 80, innovando il mondo dei giochi arcade di tipo shoot ‘em up con titoli del livello di “Gyruss” e “Time Pilot”.


L’indimenticabile “Street Fighter 2”

Poi, nel 1984, approda in Capcom, società nella quale inizia sin da subito a farsi notare grazie alla sua grande vena innovativi ed a videogiochi del calibro di “1942” (il suo primo titolo “sfornato” in società), “Pong”, “Combat” e “Computer Space”.

Nel 1987 è il turno di Street Fighter, picchiaduro del quale è superflua qualsiasi descrizione, a parte: “mitico”. Il titolo, che ebbe sin da subito un immenso successo nella sua versione arcade, ha poi continuato il suo viaggio nelle case dei videogiocatori di tutto il mondo sulle più svariate console (da Super Nintendo a Mega Drive, passando per Playstation e Playstation 2) ed in innumerevoli edizioni.

Altro fiore all’occhiello del curriculum professionale di Yoshiki Okamoto è senza ombra di dubbio la sua collaborazione nella creazione di Resident Evil, altra saga inossidabile, che ha bisogno di tutto tranne che di presentazioni. Da sottolineare poi la direzione da parte di “Mr. Street Fighter” anche dei primi due film della saga horror (un ottimo lavoro, ci permettiamo di aggiungere).

Per quanto concerne la sua occupazione attuale, Okamoto ha messo su la “Game Republic”, una casa di produzione videoludica indipendente, con all’attivo buonissimi giochi come “Genji: Dawn of the Samurai”, il suo seguito, “Every arty” e “Folklore”.

Da segnalare infine il suo sito ufficiale, nel quale è possibile leggere alcuni suoi pensieri (purtroppo per noi solo in lingua giapponese) e perfino scrivergli una mail… noi già stiamo provvedendo ad inviargli i nostri ringraziamenti per quel capolavoro che risponde al nome di “Street Fighter”, voi?

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