È un momento molto difficile per il Team Bondi. Nonostante L.A. Noire, ultima produzione dello studio realizzata in collaborazione con Rockstar Games, è stato un grandioso successo di critica e pubblico, sembra sia adesso giunta la fine per lo studio australiano.
Un rapporto del sito economico australiano Smart Business, che cita documenti dell’Australian Securities and Investments Commission, afferma che lo studio è finito in amministrazione controllata, con la dichiarazione ufficiale di bancarotta per evidenti problemi finanziari.
Questo non significa necessariamente, o almeno per il momento, l’inizio della fine per lo sviluppatore dato che potenzialmente l’azienda può essere ancora venduta o fusa ad un’altra società, ma è chiaro che la situazione è molto delicata e di certo non è quello che si aspettava Team Bondi dopo il clamoroso successo di L.A. Noire, prima ed unico lavoro dello studio fondato nel 2003 da Brendan McNamara, ex responsabile del SCE Soho Studio.
I motivi del fallimento non sono comunque correlati ai profitti generati da L.A. Noire, o perlomeno non esclusivamente. Subito dopo l’uscita del gioco diverse accuse hanno macchiato l’immagine dell’azienda colpevole di aver creato situazioni lavorative vergognose che avrebbero indotto la maggior parte dei dipendenti a rassegnare le dimissioni. Queste voci, che dopotutto forse erano qualcosa di più semplice voci, hanno scatenato una reazione a catena che ha letteralmente ucciso Team Bondi.
Nessun editore, dopo l’ovvio abbandono di Rockstar, si era rivelato interessato a finanziare il prossimo progetto del Team Bondi, e peraltro persino le assunzioni di nuovi elementi erano disastrose dato che nessuno, dopo quanto fatto rimbalzare sulla rete, aveva voglia di mettersi alle dipendenze dell’azienda di Sydney.
Ora il futuro del Team Bondi è letteralmente in mano ai tribunali nella speranza che un eventuale acquirente riesca a creare condizioni di lavoro favorevoli e migliorare tutto ciò che ha portato lo sviluppatore ad un clamoroso fallimento prematuro.
Juju 1 Settembre 2011 il 22:40
Dice il saggio: ” Chi semina vento, raccoglie tempesta”