UbiSoft non si è fatta trovare impreparata per il lancio del 3DS, al debutto della console la casa francese era presente con tantissimi titoli, tra i quali Splinter Cell 3D, remake di Splinter Cell Chaos Theory pubblicato originariamente nel 2005.
Lo diciamo subito, Splinter Cell 3D è un discreto gioco di lancio, ma niente di più, non è certo un capolavoro o un titolo imprescindibile. Dopo il salto potete leggere la nostra opinione.
Grafica e sonoro
UbiSoft, come prevedibile, ha spinto molto sul 3D, allestendo anche appositi totem di prova nei negozi per invitare i consumatori a fare il salto nella terza dimensione. Purtroppo però Splinter Cell sfrutta veramente malissimo le potenzialità della nuova console. Graficamente il gioco è mediocre, i modelli poligonali sono rozzi mentre le ambientazioni risultano povere e poco dettagliate. Il vero problema però è proprio il 3D, attivando la visualizzazione tridimensionale Splinter Cell è semplicemente ingiocabile ed assolutamente confusionario.
Disattivando il 3D invece le cose migliorano leggermente, anche se, ce ne rendiamo conto, sembra un paradosso. Anche sotto l’asprtto sonoro il lavoro svolto è solamente discreto, le musiche sono noiose e gli effetti pessimi. Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un gioco appena passabile, con una grafica poco rifinita e, cosa più importante, un effetto 3D implementato malissimo.
Giocabilità e longevità
Anche sotto questo punto di vista, Splinter Cell 3D è mediocre. Il gameplay è stato letteralmente stravolto per adattarsi alla natura portatile del titolo, purtroppo però sono stati fatti enormi passi indietro, anche se ci sono armi aggiuntive ed oggetti non presenti nel titolo originale. La visualizzazione 3D, come detto sopra, crea enormi problemi alla giocabilità, l’avventura è discretamente lunga, ma dopo poche ore avrete voglia di passare ad altro e probabilmente abbandonerete Splinter Cell per non rigiocarci mai più.
Sistema di controllo
C’è poco da dire, Splinter Cell non è un titolo adatto ad una console portatile, ed il pessimo sistema di controllo lo dimostra. I programmatori hanno deciso di usare lo schermo inferiore per selezionare le armi ed i vari gadget (come la torcia, per esempio), i tasti A, B, X ed Y si usano per ruotare la visuale mentre L ed R per mirare e sparare. Il D-Pad viene utilizzato per accucciarsi e saltare, mentre lo stick analogico per i movimenti. Risultato? Sistema di controllo scomodo e poco immediato, spesso capita di morire solamente perchè non siamo riusciti a selezionare l’arma giusta per uccidere quel soldato e nel 2011 non è certo il massimo.
Giudizio finale
Splinter Cell è un titolo di lancio, e come tale va giudicato. Anche in questa ottica però il gioco UbiSoft non può essere promosso. Inoltre, il fatto che si tratti di un remake e non di un gioco originale lo penalizza ulteriormente. Forse sarebbe stato meglio effettuare una conversione di Splinter Cell Conviction, decisamente più action e forse più adatto ad una console portatile. Graficamente mediocre, con un effetto 3D disarmante, Splinter Cell si rivela nel complesso una occasione sprecata, davvero.
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