SEGA Nomad, Mega Drive portatile

Il Nomad è una console portatile prodotta da SEGA, la seconda, per la precisione, dopo il poco fortunato Game Gear. Conosciuta anche come Project Venus, la console è stata rilasciata alla fine del 1995 ed è un vero e proprio Mega Drive portatile. Non esistono videogiochi per SEGA Nomad, poiché la console funziona esclusivamente con le cartucce del Genesis/Mega Drive, un catalogo notevole composto da oltre 600 titoli.

Sega Mega Drive Collection Vol.1, il meglio del passato su PC


Il mondo delle console di oggi ci regalano sempre delle emozioni nuove, spesso incontrando i gusti del pubblico portando sulla scena dei protagonisti nuovi di pacca che entrano così di diritto nelle simpatie dei milioni di appassionati in tutto il mondo, ma qualche volta anche trasportando dalle console di vecchia generazione alcuni personaggi simbolo del passato riproposti in una veste totalmente nuova in grado di mantenere il passo con i tempi.

Quanti sono ancora però i nostalgici, ormai grandicelli d’età, che guardano sempre indietro, lanciando occhiate malinconiche al passato videoludico, ricordando quando le console non avevano ancora i supporti su disco che ci sono oggi e le vecchie cartucce facevano la felicità di molti anche incontrando titoli dal prodigio grafico assolutamente non paragonabile a quello attuale? Per far gioire proprio questi appassionati, la Sega accorre in soccorso.

Sega Mega Drive, di nuovo sul mercato in versione moderna


Il panorama attuale del mondo videoludico include una seria di console casalinghe e portatili di tutto rispetto che riescono, grazie alle proprie caratteristiche uniche e alla collezione di giochi che compongono, tra titoli in esclusiva e pubblicazioni generali, un vero e proprio carnet che riesce ad accontentare ogni tipo di gusto del pubblico odierno ormai smaliziato e bisognoso di novità e boccate d’aria nuova.

Se la Wii può essere adatta per un pubblico più giovane o per le classiche partite da godersi in famiglia, magari avvicinando al mondo dei videogiochi anche chi gli è sempre rimasto lontano, Playstation 3 e Xbox 360 si spartiscono più o meno equamente una buona fetta di mercato tra chi preferisce le esclusive della console Sony giunta ormai alla terza generazione, oppure chi è rimasto colpito dalla capacità della Microsoft di entrare in competizione con una console.

Giochi della memoria: Comix Zone

Capita spesso che il mondo dei fumetti ed il mondo dei videogiochi si sposino alla perfezione. Dopotutto è molto frequente che un appassionato di divertimento elettronico abbia una certa predisposizione di gradimento anche per i manga giapponesi, i fumetti italiani oppure per i comics americani, famosi soprattutto per aver proposto una carrellata di supereroi che oggi stanno rivivendo nuova vita al cinema.

Nel vecchio passato videoludico e precisamente nell’era a 16 bit di casa Sega, sul Mega Drive, purtroppo già nei suoi ultimi anni di vita, arrivò un gioco che non è una trasposizione da un fumetto esistente, bensì una sorta di fumetto ricreato sottoforma di videogioco visto che le varie ambientazioni di gioco sono rappresentate da una sequenza di tavole e vignette tipiche dei fumetti che noi tanto amiamo.

Giochi della memoria: Zoom

Quando ancora le console a 16 bit erano in commercio e non c’era la possibilità di creare qualcosa che somigliasse in tutto e per tutto ai film per il grande schermo come ora accade pressoché per qualunque gioco destinato alle attuali console presenti nel mercato videoludico, era molto in auge il genere dei puzzle game visto che garantivano una giocabilità altissima anche se la grafica e la storia non erano da oscar.

Un esempio classico del genere uscito diversi anni or sono per il caro vecchio Sega Mega Drive è Zoom, un titolo semplicissimo per un puzzle game dallo stile altrettanto semplice. Il nostro protagonista che ci toccava impersonare era una sorta di alieno simile ad una grossa patata con un viso umano, due braccia, due gambe e due buffe orecchie a punta, una sorta di folletto spaziale che aveva un compito da portare a termine.

Giochi della memoria: Boogerman

Quante calzamaglie, quanti mantelli, quante tutine, quanti body abbiamo indossato per essere nei panni dei nostri supereroi preferiti all’interno delle trasposizioni videoludiche dei film di grande incasso al botteghino come i vari Batman e Spiderman affascinanti e misteriosi con i loro superpoteri in grado di salvare intere città dai pericolosi cattivoni di turno. Con bat-rampini e tele di ragno ci siamo sempre divertiti.

Eppure nella vecchia storia dei videogiochi si affermò un supereroe che in realtà tanto super non era, e se vogliamo nemmeno tanto eroe vista l’antiesteticità con la quale si presentava. L’uomo, o meglio l’ominide in questione, ai tempi del Super Nintendo e del Mega Drive era conosciuto come Boogerman, uno strambo personaggio che voleva fare il verso ai vari supereroi innescando sane risate in modo molto volgare.

Giochi della memoria: Global Gladiators

Oggi si parla tanto del problema dell’inquinamento e sono tantissime le iniziative che si organizzano per sensibilizzare la società su questo annoso problema, moltissimi i metodi per salvaguardare quello che è nostro e farlo trovare in mdo impeccabile ai nostri figli senza dover scongiurare disastri ambientali a causa della nostra negligenza e nel non rispettare le regole che dovrebbero essere fisse.

Il mondo dei videogiochi non è stato a guardare ovviamente ed ha proposto una sorta di gioco ambientalista che però aveva un retrogusto assai particolare. Il titolo del gioco in questione è Global Gladiators, anche conosciuto come Mick & Mack visti gli originalissimi nomi dei protagonisti. Il gioco era creato dalla Virgin ed uscì praticamente per tutte le console della Sega dei primi anni ’90.

Giochi della memoria: Sunset Riders

C’è stato un periodo in cui nel panorama cinematografico mondiale, a farla da padrone c’era un genere che appassionava i temerari e gli amanti degli uomini che non devono chiedere mai, di storie di indiani e cowboy, di mandrie imbizzarrite, di banditi inferociti e di duelli al sole a suon di armi da fuoco. Insomma il genere western è stato di certo un filone che ha fatto storia.

E chiaramente il campo della celluloide non ha avuto l’esclusiva sul genere in questione visto che anche nel settore videoludico sono spuntati dei gradevolissimi esponenti del genere che sono riusciti a divertire intere generazioni di appassionati del periodo. Basti ricordare il simpatico e divertente Sunset Riders, un gioco della Konami che ha visto la luce nei primi anni ’90 per Mega Drive e subito dopo su Super Nintendo.

Giochi della memoria: Ghouls’n’Ghosts

Era la fine degli anni ’80 e nel panorama videoludico si affacciò un gioco di azione/avventura che sarebbe negli anni diventati un vero classico del genere grazie alla sua giocabilità altissima e ad un’ambientazione affascinante quanto pericolosa. Il gioco fece il suo ingresso nelle sale giochi con il nome di Ghosts’n’Goblins ma arrivò in una versione riveduta e corretta sulle console con il titolo di Ghouls’n’Ghosts.

Il nostro protagonista prende il nome di Arthur e si tratta di un coraggioso cavaliere che decide addirittura di sfidare Lucifero in persona per salvare le anime da lui rubate, tra cui compare anche quella della sua sposa. Arthur così deciderà di incamminarsi in diverse location piene di nemici di ogni tipo appartenenti alle spaventose classi degli esseri infernali pur di battersi con il diavolo e recuperare le anime.

Giochi della memoria: Zombies Ate My Neighbours

Qualche giorno fa vi abbiamo presentato Zombie Wranglers, un titolo simpatico ed apparentemente innovativo che vorrebbe presentarci uno scenario da survival horror vista la presenza insistente di zombie come nemici, ma il tutto edulcorato da una forte dose di ironia e da colori sgargianti tipici dello stile hip hop. Peccato che l’idea non sia esattamente originale visto che già ai tempi delle console a 16 bit c’era Zombies.

Il titolo originale del gioco, censurato nella versione europea perché ritenuto forse troppo estremo, era in realtà “Zombies ate my neighbours” ovvero gli zombie hanno mangiato i miei vicini: una sorta di intrusione tra i nomi degli horror tipici da b-movie di un tempo che rispecchia però perfettamente il clima goliardico e spassoso che si respira in questo gioco che nasconde appunto sotto un velo di divertente simpatia una trama da film horror vero e proprio.

Giochi della memoria: Chuck Rock

L’ambientazione preistorica è stata più volte affrontata in campo videoludico con diversi effetti e sfruttando diversi generi. Ricorderete sicuramente i giochi dedicati al culto del momento che fu Jurassic Park con le varie trasposizioni più o meno riuscite, ma se ci voltiamo ancora più indietro ricorderete un gioco colorato e simpatico che ebbe il suo momento di gloria in special modo su Sega Mega Drive, sto parlando di Chuck Rock.

Il gioco vede come protagonista un baldo omino delle caverne intento a gustarsi la sua tv di pietra, quando scopre che Ophelia, la sua dolce mogliettina è stata rapita da Gary per farne la sua schiava domestica, che fare quindi? Ma ovviamente iniziare subito il cammino verso l’abitazione di Gary affrontando i mille pericoli che ci dividono dal faccia a faccia finale scacciando dinosauri e pericoli dell’era preistorica.

Giochi della memoria: Streets of Rage 3

Abbiamo iniziato due settimane fa con il primo capitolo, uno dei primi esponenti di un genere ormai morto ma che andrebbe decisamente riesumato. Siamo poi passati all’analisi del secondo episodio, un grosso passo in avanti sia a livello grafico che di giocabilità con miglioramenti sotto ogni punto di vista. Oggi invece per la rubrica dei giochi della memoria passiamo alla scoperta del terzo ed ultimo episodio di Streets of Rage.

Il cattivane di turno è ancora il misterioso Mister X, ma la ciurma che si darà da fare per mettere definitivamente KO il temibile avversario e la sua folta schiera di sottoposti sarà ancora una volta nuova. Rimangono infatti i capisaldi dei primi due capitoli, ovvero il biondino Axel con i suoi pugni di ferro e la sua aria da duro e l’avvenente Blaze, apparentemente quasi indifesa ma letale e pericolosa nella sua mise ancora una volta rosso fuoco.

Giochi della memoria: Streets of Rage 2

La scorsa settimana vi abbiamo parlato di Streets of Rage, nome europeo per Bare Knuckle, celeberrimo picchiaduro a scorrimento, genere ormai dimenticato che, come il nome quasi ispirava, fece furore sulle console a 16 bit e più precisamente sul mitico Sega Mega Drive divertendo i giocatori di mezzo mondo scorrazzando per la città alla ricerca del boss da pestare a dovere.

Il grandissimo successo del primo episodio fece nascere, appena un anno dopo, il seguito che risultò ancora più amato del primo visto il grande salto a livello di grafica che caratterizzò appunto Streets of Rage 2. I personaggi che nel primo episodio erano di dimensioni alquanto ridotte e di certo non davano grandissima soddisfazione con le animazioni, lasciarono il posto ad un grande dettaglio dei protagonisti.

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