Dragon Quest X è il prossimo attesissimo capitolo della saga di Square Enix, che sarà disponibile dal 2 agosto in Giappone in esclusiva su Wii e successivamente anche su Wii U, quando la console sarà sul mercato e lo sviluppatore nipponico potrà stabilire con precisione una data di lancio. Jin Fujisawa, director del progetto, ha intanto svelato qualche interessante dettaglio, spiegando come sia stata abolita l’idea di una sezione free-to-play.
Il portale Gamasutra ha tradotto l’interessante intervista svolta dal presidente di Nintendo, Satoru Iwata, parte della prossima puntata del Nintendo Direct. Fujisawa ha spiegato che l’intento primario del creatore Yuji Horii fosse quello di non precludere l’esperienza offerta da Dragon Quest X ai suoi fan, specialmente a coloro che non potessero o volessero pagare il canone di abbonamento (si ricorda infatti che il nuovo Dragon Quest funziona praticamente come un MMORPG).
Per questo si è pensato di dare vita a un’apposita sezione free-to-play, dedicata specificatamente ai più piccoli così da poter garantire loro la possibilità di giocare a Dragon Quest X senza dover stipulare un abbonamento. L’idea però è stata bocciata dopo una serie di attente valutazioni: tra queste, la concreta possibilità che qualcuno avrebbe potuto effettivamente mentire sulla sua età e abusare così del sistema. Considerato che il rischio non valeva la candela, il team ha deciso definitivamente di accantonare questa idea.
A parte questo, Fujisawa ha inoltre spiegato che le fasi iniziali del gioco saranno tutte offline. In particolare, quando arriverà il momento di prendere confidenza con la struttura ludica attraverso il più classico dei tutorial, Dragon Quest X disattiverà automaticamente le funzioni di gioco online, dando modo al giocatore di prendersi tutto il tempo necessario per apprendere le caratteristiche basilari del sistema di combattimento prima di approdare in rete. Anche questa decisione nasce chiaramente all’insegna di quell’immediatezza voluta da Square Enix.
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