Quante volte vi sarà capitato di imprecare contro il vostro avversario virtuale, in una battaglia all’ultimo sangue nel vostro gioco preferito? E quante volte, invece, vi sarete lamentati per la troppa facilità nell’ammazzare i vostri nemici? Ma soprattutto, da cosa è dipeso? La risposta è molto semplice: dall’intelligenza artificiale!
L’IA, spesso molto trascurata dai programmatori nella progettazione di un videogioco, è una tra le caratteristiche più importanti dello stesso, in quanto vero “motore d’azione”. Cosa sarebbe il colossale “Gta 4” senza i suoi migliaia di pedoni che camminano e “vivono” per le strade di “Liberty City” rendendo la città così “reale”? E i vari “Gran Turismo” senza l’acuta intelligenza degli avversari? E…insomma, si potrebbe continuare all’infinito.
Ma come si fa a dire ad una macchina come comportarsi in un videogioco e quali sono le scelte giuste da fare? Beh, i metodi sono tanti, ma diciamo che la maggior parte delle volte, vengono utilizzati degli “script” ovvero porzioni di codice, all’interno del quale sono descritte delle “istruzioni” che vengono eseguite dal computer al verificarsi di determinati “eventi”.
Per fare un esempio: se state percorrendo un corridoio e dietro l’angolo c’è un nemico, esso si “accorgerà” della vostra presenza (o reagirà in una certa maniera, a seconda delle istruzioni presenti nello script) nel momento in cui voi avrete raggiunto una soglia prestabilita (l’evento di cui parlavamo prima). Oppure ancora, se voi sparate ad un nemico (evento), quest’ultimo cercherà un riparo (istruzione dello script).
Questi sono solo alcuni dei metodi più elementari per “animare” i personaggi dei videogiochi e quindi per “simulare un ragionamento” umano. Simulare, appunto. Prima che una macchina possa realmente ragionare come un uomo dovranno passare eoni, ma almeno una magra consolazione ce l’abbiamo: non dovremo preoccuparci di avere un futuro stile Matrix o Terminator.