Il momento difficile di PlayStation Vita è esteso a tutto il mercato internazionale. Conosciamo già le difficoltà della nuova console portatile a emergere in Giappone e negli Stati Uniti, ma oggi Gfk Chart-Track dipinge un quadro tutt’altro che positivo per l’handheld disponibile in Europa dalla seconda metà di febbraio.
Secondo i dati Gfk, le vendite di PlayStation Vita nel Regno Unito nelle prime dieci settimane di commercializzazione sono inferiori di un terzo rispetto quelle registrate da PSP nello stesso quantitativo di tempo preso in considerazione. Un disastro totale, che costringe Sony a trovare nuove soluzioni, e in fretta, per non rischiare di uccidere troppo presto una macchina dalle tante potenzialità.
Le statistiche parlano infatti di poco più di 100.000 unità vendute dal lancio avvenuto lo scorso 22 febbraio. PSP aveva venduto, nelle prime dieci settimane di commercializzazione, un quantitativo di console superiore di tre volte e mezzo a quello raggiunto oggi dal suo erede. Una differenza impressionante, ma che secondo Dorian Bloch, business group director di Chart-Track, è dovuto essenzialmente non solo al lancio avvenuto in un periodo non favorevole per le vendite (PSP venne lanciata alla fine dell’anno) ma anche a un prezzo superiore rispetto a quello che aveva al D1 la prima console portatile Sony.
Nonostante tutto, l’ottimismo del colosso giapponese non si esaurisce. Per l’anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo 2013, Sony prevede infatti di vendere oltre 16 milioni di PlayStation Vita, cifra combinata con le vendite della vecchia PSP. Un risultato che oggi, vista la situazione, può sembrare a dir poco ottimistico, ma con la giusta strategia, da mostrare all‘E3 di Los Angeles, e successivamente alla Gamescom di Colonia e al Tokyo Game Show, l’azienda potrebbe tirar fuori la sua console da questa difficile situazione, con l’obiettivo di intraprendere una marcia favorevole in tempo per la fine dell’anno. Prima che sia troppo tardi.
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