PlayStation Vita, la nuova console portatile di Sony, non è certo nata sotto i migliori auspici. A quasi un anno dal lancio in Giappone, le vendite faticano gravemente a decollare: nella terra del sol levante, non è stato infatti raggiunto nemmeno il traguardo del milione delle unità vendute, e la media settimanale non supera le 15.000 console. Cifre da fine generazione. Cifre da PlayStation 3, PSP e Wii. Il problema ovviamente è che PS Vita è solo all’inizio del suo ciclo vitale. Shuhei Yoshida, presidente di Sony Computer Entertainment Worldwide Studio, ammette in tal senso le difficoltà nel convincere le terze parti a sviluppare su PS Vita.
L’impressione generale è che la console semplicemente non interessi, al contrario di quanto si potesse sperare prima del lancio della macchina, che ha sorpreso per specifiche tecniche all’avanguardia, superiori di netto a quelle del 3DS e molto vicine dall’offrire dal punto di vista grafico qualcosa al livello di PlayStation 3. Frenata in occidente dall’ondata di smartphone e tablet sempre più potenti e da una line-up molto debole in Giappone, PS Vita fatica a ingranare. E le terze parti, in un momento difficile come questo, se ne tengono comprensibilmente alla larga.
Stiamo attraversando un momento più difficile rispetto quanto ci aspettavamo in termini di supporto da parte dei publisher di terze parti, ma è il nostro lavoro. Continueremo a dialogare con le community di sviluppo e i publisher partner per spiegar loro perché Vita può permettergli di regalare grandiose esperienze con le loro IP e spero che il gioco di Assassin’s Creed possa dimostrare ciò.
Effettivamente la sensazione è che il prossimo autunno potrebbe essere già decisivo per le sorti di PlayStation Vita. Arrivano titoli esclusivi come LittleBigPlanet, Assassin’s Creed 3: Liberation e Call of Duty Black Ops: Declassified, che potrebbero ridare nuova linfa vitale alla console in occidente. Potrebbe però non bastare, per questo al Gamescom 2012 sono inevitabilmente attese importati novità su PS Vita.
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