The Last Guardian è ora disponibile

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The Last Guardian, ultima fatica del game designer Fumito Ueda, è da oggi disponibile all'acquisto, in eclusiva PlayStation 4.

The Last Guardian è finalmente realtà. Ultima fatica di Fumito Ueda, padre di ICO e Shadow of The Colossus, il gioco ha subito uno sviluppo piuttosto travagliato nel corso degli ultimi 9 anni, andando incontro a modifiche, cancellazioni e rinvii. A partire da oggi, 7 dicembre 2016, il gioco è disponibile all’acquisto in tutto il mondo, in esclusiva Sony PlayStation 4.

Presentato come il terzo capitolo della saga di ICO, the Last Guardian si va quindi a legare indissolubilmente alle due opere precedenti di Ueda.

“Per come la vedo io, forse sono nello stesso mondo, o nello stesso universo” ha recentemente dichiarato Ueda, riferendosi al legame tra i tre titoli da lui creati. “Ma qualunque altra cosa oltre queste considerazioni sono puramente a discrezione del giocatore e della sua immaginazione. Ognuno ha un rapporto diverso con i due precedenti titoli, quindi non indicherei questo o quello. Dipende dal giocatore”.

The Last Guardian si basa molto sul rapporto che si verrà a creare tra un bambino e l’enorme bestia alata di nome Trico. Il creative director ha così voluto spendere due parole in merito al concept di Trico e alle difficoltà che sono state incontrate dal team di sviluppo nel corso della sua realizzazione.

“Trico è una sorta di ibrido, un mix tra un gatto, un cane, un uccello e cose del genere. Dovrebbe rappresentare un motif. Quando ero più giovane, sono cresciuto in una casa con una marea di animali. Le mie esperienze con loro sono dei gran bei ricordi che ancora possiedo. Inventando Trico, non ho dovuto fare nessuna ricerca specifica perché si tratta di una creatura che ovviamente non esiste. Ma è davvero tutto basato sui miei ricordi di bambino, sul modo in cui interagivo con gli animali, sul modo in cui loro reagivano a me.”

“C’è un’enorme mole di calcoli che fa muovere Trico nel gioco, e questa è stata una delle parti più difficili dello sviluppo. Alcuni livelli erano già stati completati prima che il lavoro su Trico fosse terminato, quindi cercare di mettere a punto i suoi movimenti in aree già esistenti è stato molto difficile.
Una delle cose sulle quali abbiamo lavorato di più è cercare di rendere i movimenti di Trico il più naturali possibile. Abbiamo fatto uso dell’animazione procedurale, quindi tutto è controllato da un programma sviluppato da noi. Ad esempio, Trico può vedere un oggetto al suolo sul quale non vuole camminare, quindi lo eviterà, oppure la sua IA deciderà di farlo deviare in una particolare direzione.
Ci sono molti piccoli gesti e movimenti quotidiani eseguiti da Trico che sono belli da vedere, come quando gioca nell’acqua o quando si stiracchia come un gatto. Ma personalmente mi piacerebbe che i giocatori notassero quando Trico decide di girare la testa e osservare diverse cose. È un movimento a volte impercettibile, ma è qualcosa sul quale io e il team abbiamo lavorato molto per renderlo realistico.”

 

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