Nel corso delle ultime settimane, la nota casa di sviluppo Naughty Dog, celebre per aver dato i natali a titoli quali Crash Bandicoot, Uncharted e The Last of Us, ha rilasciato nuovi dettagli in merito all’atteso Uncharted 4: Fine di un ladro, ultimo capitolo della saga che narra le avventure del ladro archeologo Nathan Drake. In particolare, il community strategist Arne Meyer ha spiegato che il team non ha voluto ricorrere ad un approccio open world per focalizzare l’attenzione sulla trama, evitando così che i giocatori si perdessero in continue missioni secondarie che allungassero il brodo.
“Una delle cose sulle quali ci siamo sempre concentrati è la volontà di narrare una storia definita, con un suo ritmo. Quindi, se dai troppa scelta al giocatore, allora quest’ultimo se ne andrà in giro e completerà delle missioni opzionali, non si riuscirebbe più a tirarlo verso la storia, ed il ritmo ne risentirebbe” ha spiegato Meyer.
E’ poi intervenuto Robert Cogburn, lead multiplayer designer del team, il quale ha speso due parole sul comparto multigiocatore, svelando come lo studio abbia ascoltato i fan e di conseguenza cambiato alcuni progetti e idee e che continuerà a farlo.
“Lo studio si impegna per creare esperienze che vogliamo giocare. Naughty Dog ha un team multiplayer interno” ha spiegato Cogburn “Stiamo tenendo le redini per creare interessanti esperienze multi-strato. Questo è ciò che ha portato ad Uncharted 2, Uncharted 3 e The Last of Us. Noi vediamo la nostra community crescere e non abbiamo intenzione di abbandonarla. Vogliamo creare esperienze che siano uniche. Abbiamo alcuni progetti molto interessanti per il futuro, alcuni dei quali ovvi, come nuove armi e quant’altro” ha proseguito Cogburn “Speriamo di essere in grado di realizzare questi piani. Siamo ambiziosi. Stiamo cercando di far coesistere il feedback degli utenti durante tutto il processo ed effettuare dei cambiamenti in base ad esso.”
Vi ricordiamo infine che Uncharted 4 arriverà il prossimo 27 aprile, rigorosamente su PS4.