Natale è un giorno di festa, di amore e di gioia. Come per magia gli uccelli iniziano a cinguettare felici, non curanti del freddo glaciale delle nostre città, gli alberi di Natale iniziano a brillare più intensamente e le massaie di casa iniziano a fare gli acquisti necessari per organizzare un cenone luculliano e di conseguenza anche un bel pranzo per il 25 dicembre, tanto da raggruppare tutti gli amici e i parenti per stare insieme in allegria e in serenità.
Ma a quanto pare la magia del Natale non è stata capace di rendere un po’ più buono anche un personaggio di punta del mondo videoludico, ovvero John Riccitiello, un protagonista di prestigioso per una compagnia come la EA che se lo ritrova dal 2007 con la carica di CEO. Un individuo di spicco quindi che può sentirsi in diritto anche di attaccare alcuni giochi che non gli sono andati a genio, parlando a chiare lettere senza paure e peli sulla lingua.
Il suo attacco più feroce è andato a segno verso la serie di Call of Duty, ma soprattutto su Treyarch e sulla Activision, rispettivamente produttore e dirigente del progetto in questione. Tutti gli appassionati di sparatutto amano alla follia Call of Duty, probabilmente uno dei migliori esponenti del genere che negli ultimi anni ha portato il settore ad un livello incredibile mai toccato prima, eppure qualche mal contento a quanto pare è stato creato.
John Riccitiello infatti ci tiene a dire come Call of Duty non possa essere un gioco che prende un sonoro 90/100 come voto sulle riviste specializzate visto che non può essere considerato il vero futuro degli sparatutto. Aggiunge anche che, sia dal punto di vista realizzativo, che di produzione, il gioco non raggiunge standard qualitativi degni di queste votazioni, nonostante, tutto sommato, un voto resta sempre un parere personale della rivista e i giocatori autonomamente sanno riconoscere la qualità. Siete d’accordo col CEO della EA oppure continuerete ad osannare Call of Duty?
