Circa 4 anni fa abbiamo avuto il piacere di giocare al primo Still Life e, arrivati alla fine della nostra avventura, siamo rimasti molto delusi dalla fine inaspettata che ci è stata proposta. La trilogia ha inizio nel 2003 con Post Mortem e ogni episodio della storia presenta come protagonista un membro della famiglia McPherson. Questa volta impersoneremo l’agente dell’FBI Victoria detta “Vic“. La storia che percorreremo è tortuosa e complicata, straripante di flashback e di casi ancora irrisolti.
Come nei precedenti episodi avremo l’occasione di giocare con due personaggi diversi che si alternano: Vic e la sua nemica reporter Paloma Hermandez. Quest’ultima è stata imprigionata dal serial killer e le due storie si alterneranno tra fase investigazione e fase survival. Durante la fase investigativa i nostri compagni saranno il nostro Smartphone e il CSIA Kit. Lo Smartphone contiene dati, documenti e contatti mentre il CSIA Kit contiene uno scanner 3D, un microscopio digitale, un rilevatore spray, polvere per impronte digitali, tamponi, pinze, una key per crackare i pc e un electric nose per classificare odori. Inoltre avremo a disposizione un notebook per analizzare gli indizi. Un vero e proprio kit in grande stile per seguire una pista oscura e enigmatica.
Per comandare Vic e Paloma useremo il punta e clicca. Un’icona con un occhio apparirà ogni volta che possiamo osservare qualcosa e degli occhiali quando potremo guardare più da vicino. Quando potranno essere prese delle prove apparirà un occhio blu mentre per attivare un oggetto verremo avvisati da una manina. Ma il tutto non è affatto semplice. Ogni prova è fondamentale per andare avanti nella storia e, oltre alle prove, dovremo consultare la polizia locale e i nostri colleghi dell’FBI.
Per quel che riguarda Paloma verremo catapultati in uno stile di gioco totalmente diverso. Dovremo riuscire a scappare dal killer nella sua casa progettata per ucciderci molto crudelmente e, la maggior parte delle volte, saremo costretti a trovare soluzioni entro un certo limite di tempo. Per capire come uscire da una spiacevole situazione dovremo morire e ricominciare tutto da capo dato che non è assolutamente intuitivo. Inoltre non potremo portare con noi più di 16 oggetti e quindi dovremo lasciarne alcuni in degli armadietti dai quali potremo tornare.
Per finire la grafica è l’unica pecca di questo fantastico titolo. L’attesa di 4 anni, e il gameplay adatto agli amatori del genere, però fanno si che la grafica non sia assolutamente un elemento importante, tranne per qualche bug. Still Life 2 quindi rimane in linea con lo spirito del franchise non deludendo nessuno e continuando ad entusiasmare i giocatori come nei capitoli precedenti.