Oggi non è un giorno come gli altri, almeno per gli appassionati di videogiochi. Il 22 maggio si festeggia infatti il compleanno di Pac-Man, nel 2011 la pallina gialla più famosa del mondo compie 31 anni.
Il 22 maggio del 1980 Pac-Man ha fatto il suo esordio nelle sale giochi giapponesi, riscuotendo fin da subito un enorme successo ed oscurando altri titoli dell’epoca come Space Invaders ed Asteroids.
Per scoprire le origini di Pac-Man dobbiamo necessariamente fare un salto indietro nel tempo fino ai primi mesi del 1979. I videogiochi spopolano ed aziende come Atari e Taito guadagnano palate di dollari grazie a titoli come Asteroids e Space Invaders. Namco ha pubblicato alcuni giochi di discreto successo (Bomb Bee, Galaxian e Gee Bee, per citarne alcuni) ma non ha ancora fatto il botto, i vertici della compagnia affidano la creazione di un nuovo titolo ad un giovane game designer, Toru Iwatani.
Iwatani è a tutti gli effetti il papà di Pac-Man, nell’aprile del 1979, dopo aver mangiato una pizza, Toru inventa il personaggio della pallina gialla. Fateci caso, Pac-Man sembra a tutti effetti una pizza alla quale manca una fetta. Dopo un anno di sviluppo il gioco vede la luce e riscuote fin da subito un enorme successo, tanto da generare cloni, spin-off, seguiti ufficiali, merchandising di vario genere e persino una serie TV prodotta da Hanna & Barbera.
Nell’ottobre del 1980 Pac-Man sbarca negli Stati Uniti ed anche qui il successo è semplicemente ottenuto dal cabinato è semplicemente clamoroso. L’anno successivo esce Ms Pac-Man, ovvero lo stesso identico gioco con un personaggio studiato per il pubblico femminile, in seguito arrivano titoli come Pac-Land, Pac-Man e Pac-Attack.
Dopo tre decadi, Pac-Man è ancora un personaggio estremamente popolare, i giochi della pallina gialla continuano ad uscire a cadenza più o meno regolare, Pac-Man Championship Edition DX è l’ultimo in ordine di tempo, rilasciato lo scorso autunno su Xbox 360 e PlayStation 3.
Anche noi ci uniamo ai festeggiamenti per i 31 anni di Pac-Man, senza la geniale intuizione di Toru Iwatani oggi i videogiochi potrebbero essere molto, molto diversi da come li conosciamo.
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