Un tempo erano dei semplici giochi d’avventura e ancora più spesso d’azione in cui non bisognava combattere contro la feccia della criminalità tra i vicoli sporchi nelle periferie delle città, ma bisognava destreggiarsi tra le più mostruose creature che si potessero immaginare, tra vampiri con i canini aguzzi o semplici esseri dalle forme strane pronte a mettere i propri artigli sulle carni dello spaurito protagonista, tingendo di terrore il gioco intero.
Al giorno d’oggi, a questo particolare genere, rigorosamente riveduto e corretto, è stata data un’etichetta ben precisa, delineando il filone come quello dei survival horror in cui il protagonista da noi controllato ha come missione primaria sopravvivere agli attacchi spaventosi degli esseri che man mano incontreremo, terrorizzando il giocatore anche solo dall’apertura di una porta che da su una stanza completamente buia ed ospitale per chissà quale nemico.
Molti sono ormai gli esponenti che vengono associati al genere dei survival horror anche se soltanto alcuni sono degni di essere menzionato come veri e propri termini di paragone per i giochi a venire. Se Resident Evil è l’emblema massimo, in special modo per quanto riguarda la caccia agli zombie, se ci orientiamo verso atmosfere più oniriche ma altrettanto terrorizzanti, non possiamo che nominare Silent Hill, la prestigiosa saga horror della Konami.
Con creature partorite da chissà quale stramba mente umana e atmosfere degne del miglior capolavoro cinematografico orrorifico, Silent Hill è ai primi posti di gradimento del pubblico anche per le sensazioni strane donate dalle particolari musiche, e dall’assenza delle stesse all’interno dei vari capitoli. Peccato che ora la Konami dovrà trovarsi un nuovo compositore visto che Akira Yamaoka che finora si è occupato delle musiche dei vari giochi, ha lasciato la sua posizione. Vedremo con i prossimi lavori come muterà questo aspettò di Silent Hill.
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