E’ stato sicuramente uno dei giochi che più di ogni altro è riuscito a far parlare di sè grazie al nutrito successo che è riuscito ad ottenere. Una periferica rivoluzionaria ha letteralmente sovvertito quello che un tempo era considerato lo status dei rhythm game a livello mondiale, dapprima per il ballo con tanto di tappetino per muovere i primi passi e poi come iniziazione verso l’apprendimento dell’utilizzo di uno strumento musicale, in particolar modo della chitarra.
Stiamo parlando chiaramente di Guitar Hero, il best seller degli ultimi anni che, attraverso la pubblicazione di alcuni fortunatissimi capitoli è stato l’ingrediente fondamentale di moltissime feste tra amici a suon di sfide all’ultima nota imbracciando la chitarra che funge da controller o anche di stimolanti partite in modalità singola che ci hanno quasi fatto immaginare di aver imparato per filo e per segno tutti gli accordi necessari per diventare maestri indiscussi dello strumento.
Visto il grande successo si è ben pensato di promuovere diversi cloni e il più riuscito tra questi è sicuramente Rock Band. Un marchio ormai di garanzia che ha ben pensato di introdurre sul mercato anche un capitolo dedicato interamente ad una delle band che ha letteralmente cambiato la storia della musica con una formazione ancora oggi irripetibile ed una serie di brani rimasti nella storia delle sette note partendo dall’Inghilterra e facendo il giro del mondo.
I Beatles sono i magici artisti di cui si parla e The Beatles Rock Band è il gioco in questione. Tutti noi pensiamo che Paul McCartney storico membro della band abbia provato in anteprima il gioco ed abbia rivissuto i magici periodi in cui il gruppo era in auge. Ma invece ha reso noto che non ha ritenuto opportuno imbracciare uno strumento virtuale schiacciando dei tasti, preferendo invece una chitarra vera in vista dei prossimi concerti. Snobismo o ritrosia nei confronti dei videogames?