Activision precisa: Guitar Hero non è morto

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 Qualche settimana fa giunse la notizia che i franchise di Guitar Hero e DJ Hero fossero stati definitivamente cancellati da Activision per via delle disastrose vendite riscontrate dagli ultimi capitoli.

La società ha però specificato per voce del vicepresidente Dan Winters a GamesIndustry.biz che sono stati semplicemente sospesi in attesa di ulteriori sviluppi futuri. In particolare per Guitar Hero è lecito attendersi un nuovo episodio già nel 2012.

“Giusto per chiarire, abbiamo semplicemente messo Guitar Hero in pausa, non lo abbiamo chiuso definitivamente”, ha detto. “Continueremo a sostenerlo, il marchio non sarà eliminato dai nostri pensieri. Semplicemente non ne sarà fatto uno quest’anno, tutto qua”.

Inizialmente tuttavia la posizione dell’azienda sembrava tutt’altro di quelle intenzionate a lasciar vivere il marchio. Non solo si era parlato della chiusura definitiva del franchise per via degli scarsi risultati finanziari e del declino del mercato musicale, ma c’erano stati pesanti tagli ai team che si occupavano proprio dello sviluppo degli episodi sia di Guitar Hero che di DJ Hero. Le cose sono “migliorate” con il passare dei giorni, prima con la conferma che nuovi DLC sarebbero comunque arrivati, e adesso con la precisazione che un nuovo episodio potrebbe arrivare entro un paio d’anni.

“Abbiamo cambiato il nostro modello di fare business”, aggiunge. “Adesso vogliamo concentrarci su tre nuovi mostri: Bungie, Call of Duty e i titoli dedicati a Spyro”.

Activision si trova dunque nella posizione di dover rimediare in qualche modo al fallimento dei titoli musicali dello scorso anno spremendo il massimo da franchise che finora sul mercato non hanno mai deluso, come appunto Call of Duty e Spyro e puntando fortemente sulla scommessa targata Bungie, lo studio sviluppatore della saga di Halo che lavorerà adesso ad un franchise inedito in collaborazione appunto con Activision. Il tempo di Guitar Hero allora non è finito, ma semplicemente ha bisogno di una pausa vista l’eccessiva presenza di titoli di questo genere sul mercato.

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