Quante volte ci è capitato di sentir parlar male della nostra passione a causa di quella manciata di titoli che effettivamente sguazzano nel politicamente scorretto e fanno largo uso di elementi che possono far storcere il naso ai benpensanti del caso. Sangue a fiumi in un gioco d’azione particolarmente truculento o in un survival horror che fa saltare sulla sedia anche il giocatore più smaliziato o linguaggio volgare sono effettivamente ormai all’ordine del giorno.
Che dire poi della saga principe di queste accuse come GTA in cui semplicemente per gioco è possibile rubare automobili addirittura facendo scendere il conducente, investire indifesi passanti ed entrare in un edificio e riempire di piombo qualunque cosa e chiunque ci sia al suo interno soltanto per il gusto di farlo. Un’altra serie però è sotto accusa per una questione che effettivamente può far nascere qualche perplessità sull’effettiva scelta adottata: stiamo parlando di Battlefield 3.
L’attesissimo nuovo capitolo della serie che ha riscosso così grande successo nel settore degli sparatutto è attesa sugli scaffali dei negozi europei a fine mese, ma già sta facendo molto parlar di sé, non soltanto per la bellezza grafica assolutamente evidente, non per la gustosa giocabilità che ha permesso alla saga il grande salto di qualità, ma per una missione in cui i giocatori dovranno compiere un’azione che da alcuni è stata giudicata davvero esagerata.
Per soddisfare una quest di Battlefield 3 infatti dovremo far fuoco sulla polizia. Non che la cosa sia nuovissima in fin dei conti, ma ciò stride molto con l’affermazione di Patrick Bach, producer del gioco che aveva parlato della possibilità offerta dal gioco di far scegliere al giocatore l’azione migliore da compiere in ogni occasione, parteggiando quindi per il proprio lato oscuro o per i buoni. Possibile quindi che l’unico modo di andare avanti nel gioco sia sparare alla polizia?