Alan Wake’s American Nightmare non è propriamente il sequel di Alan Wake, ma uno spin-off sviluppato appositamente su Xbox LIVE Arcade in appena otto mesi, ambientato in un episodio di Night Spring, la trasmissione TV fittizia vista in azione proprio nel capitolo originale.
Un episodio che i fan sperano possa far da apri strada al vero Alan Wake 2, cui Remedy non ha mai smentito l’esistenza ma che ancora rimane confinato all’interno degli studi finlandesi, in attesa di poterlo tirare fuori al momento giusto. La nostra recensione analizza dunque la “mezza” avventura di un Alan Wake differente da quello tenebroso del primo episodio.
Grafica e sonoro
Per essere un Live Arcade, Alan Wake’s American Nightmare offre un aspetto visivo di tutto rispetto. Il gioco sfrutta infatti lo stesso engine del capitolo originale, abbellito da una miglior definizione e una gestione sempre eccellente delle vari fonti di luce. Anche la fisica è stata applicata alle ambientazioni esattamente come nel primo episodio, specialmente nelle fasi in cui bisogna affrontare dei pericolosi poltergeist. Il tutto si unisce a una qualità artistica sopraffina, a ulteriore testimonianza delle capacità di Remedy di costruire location sempre ricche di atmosfera ed efficaci. Anche il deserto dell’Arizona in notturna sa essere terrificante.
Per quanto riguarda l’aspetto sonoro, non è presente il doppiaggio in italiano, sostituito da quello originale in lingua inglese, mentre sono ovviamente stati inseriti i sottotitoli nell’idioma di Dante. La colonna sonora non fa mai mancare pezzi d’autore, accompagnando alla perfezione le varie fasi di gioco.
Giocabilità e longevità
Crocedelizia della produzione è certamente l’estrema somiglianza del gameplay con quello del suo predecessore. American Nightmare eredita pregi e difetti dello schema ludico basato sul sistema di luci e ombre, in cui bisogna mirare con una torcia i nemici in modo da poterli liberare dall’oscurità che li protegge e colpirli con le relative armi da fuoco. Proprio quest’ultime rappresentano in verità il vero cambio di rotta rispetto l’originale Alan Wake: l’arsenale di bocche da fuoco è decisamente più vasto e variegato, rendendo questo spin-off ancora più action di quanto non fosse il primo capitolo, nonostante i tratti che contraddistinguono Alan Wake dalle altre produzioni siano rimasti immutati.
Avevamo detto tuttavia che American Nightmare ha ereditato anche i difetti del prequel, in particolare un level design non proprio eccezionale che conduce a una certa ripetitività di fondo nonostante le ore necessarie per completare l’avventura siano oggettivamente pochine (si va dalle quattro alle cinque ore). La porzione multiplayer stile orda aggiunta infine si rivela essere un semplice qualcosa in più che in realtà non impreziosisce tantissimo il valore di questa produzione.
Sistema di controllo
Lo schema di comandi è perfettamente identico a quello del primo Alan Wake e risulterà immediatamente familiare a chi ha giocato il precedente capitolo.
Commento finale
Alan Wake’s American Nightmare non è quindi un titolo indimenticabile ma come antipasto di un ben più corposo secondo capitolo può anche andar bene. Certo vista la sua natura di spin-off e vista la distribuzione digitale esclusiva su Xbox LIVE Arcade, era lecito attendersi un po’ di coraggio in più, con un gameplay che provasse a distaccarsi maggiormente dall’originale anche per tentar di gettare le basi per eventuali novità da introdurre in Alan Wake 2. Chi ha ama la serie comunque lo apprezzerà.
Voto 7,5