Keiji Inafune, ex direttore dello sviluppo in Capcom, ha tenuto recentemente un seminario all’università Ritsumeikan di Kyoto, in questa occasione il papà di Mega Man ha spiegato il metodo di lavoro di Capcom.
La casa di Osaka è molto attenta al budget, l’80% viene dedicato ai sequel, mentre il restante 20% viene impiegato in progetti originali, che però difficilmente ottengono l’approvazione dei dirigenti.
Nel 2005 Inafune inizia a lavorare a Dead Rising e Lost Planet, come da copione, i due giochi vengono respinti ma Keiji decide comunque di portare avanti lo sviluppo, in barba alle direttive dei vertici Capcom. Una decisione molto rischiosa, che avrebbe potuto mandare l’azienda in crisi in caso di flop commerciale.
Lo sviluppo del prototipo di Lost Planet ha superato del 400% il budget a disposizione, Inafune era convinto che con un gioco pronto praticamente a metà la dirigenza avrebbe chiesto di continuare la produzione e così è stato. Alla fine, Lost Planet e Dead Rising sono usciti, riscuotendo un enorme successo commerciale, con oltre due milioni di copie vendute in tutto il mondo. I due giochi hanno portato tantissimi soldi nelle casse di Capcom ed hanno permesso di trovare i fondi per sviluppare giochi come Resident Evil 5 e Street Fighter 4.
Lost Planet, Dead Rising e Street Fighter 4 hanno venduto tantissimo in occidente, ma non hanno superato le 200.000 copie in patria. Questo non vuol dire che i giochi sono stati un flop, anzi, ma semplicemente che il mercato giapponese non è più importante come un tempo, i publisher nipponici dovrebbero tenerne conto nello sviluppo, per cercare di realizzare titoli adatti anche al mercato occidentale.
Keiji Inafune, come saprete, ha lasciato il suo posto in Capcom alla fine di ottobre dello scorso anno, frustrato per il metodo di lavoro della compagnia, adesso il creatore di Dead Rising e Lost Planet ha fondato due nuove software house, si attendono informazioni sui suoi prossimi lavori.
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