Suda 51, padre di No More Heroes e Killer 7, esprime il desiderio di voler fare un giorno una variante di Burnout estremamente violenta. Lo ha rivelato nel corso di un’intervista concessa al portale CVG alla domanda su quali sono i titoli Electronic Arts da lui più apprezzati.
«Wow! Un titolo EA? Burnout (ride)», dice senza pensarci su due volte. E poi aggiunge un po’ di pepe alla formula di gioco: «Non lo so. Mi piace così tanto. Penso mi piacerebbe aggiungere una buona dose di violenza (ride). Possiamo sperarci? Credo che Criterion si arrabbierà un po’ con me per quello che ho detto».
Perché no, risponderebbero sicuramente milioni di fan di tutto il mondo, specialmente gli appassionati che hanno dimostrato di apprezzare parecchio i lavori di Suda 51. Del resto, un Burnout violento se non esiste, ci è mancato poco, basta ricordare Carmaggedoon (nella foto), titolo per PC e PlayStation uscito nel lontano 1997 da Interplay che permetteva ai giocatori di mettersi al volante di incredibili bolidi e fare letteralmente strage di pedoni nelle virtuali città del gioco.
Naturalmente, il gioco non mancherò di scatenare le inevitabili polemiche da parte dei mass media, tanto che in alcuni stati venne addirittura bloccata la sua commercializzazione, e in altri ne venne pubblicata una versione censurata con il sangue di colore verde invece del “solito” colore rosso. In Germania inoltre i pedoni vennero sostituito con dei robot i quali, una volta investiti, emettevano un rumore molto fastidioso quasi per spingere il giocatore a mancare ad una delle caratteristiche che fecero fortune e sfortune di Carmaggedoon. Poi, la contro-protesta degli appassionati portò allo sviluppo di una patch amatoriale che permetteva di riportare il sangue al suo colore originale nelle versioni censurate. In Italia, il gioco venne prima ritirato e poi ri-commercializzato in una edizione che conteneva zombie e, appunto, il sangue verde.
A tredici anni di distanza, se un nuovo Carmageddon dovesse venir fuori, sarebbe accolto alla stessa maniera o si avrebbe per una volta l’intelligenza di capire che parecchi videogiochi sono inevitabilmente destinati ad un pubblico maturo? Provaci, Suda.
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