Videogiochi e cibo, un nuovo studio contro le console

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Ebbene si, forse non siete ancora stanchi di avere continui rimproveri sul vostro continuo giocare e rigiocare ai vostri titoli preferiti, forse non ne avete ancora abbastanza di tutte quelle dicerie che vogliono una sorta di censura quasi totale verso tutti quei titoli che dovrebbero inneggiare alla violenza e al cambio in negativo di personalità dimenticando invece l’effetto terapeutico di una buona partita distensiva, ad esempio ad un qualsiasi sparatutto.

Se pensavate di averle sentite tutte allora mettevi comodi perché un’ulteriore novità è sbocciata fresca fresca da una serie di recenti studi che sono stati realizzati sull’annosa questione che è da sempre legata al mondo del videogioco inteso sotto un punto di vista sociale e fisico. Quante volte abbiamo sentito dire che l’attività sedentaria fa male al corpo e che i videogiochi non fanno altro che aumentare questo stile di vita? Può essere vero se sfruttato in dosi massicce, ma ora si è andati oltre.


Infatti un recente studio ha messo in evidenza un certo rapporto tra l’assunzione di cibo senza alcun tipo di distrazione e l’assunzione dello stesso cibo mentre si è impegnati a giocare con i videogiochi. Ad un gruppo di volontari è stato chiesto di mangiare nove tipi differenti di cibo in uno stato di normalità e ad altri volontari di mangiare le stesse nove tipologie di cibo, ma in un contesto diverso, ovvero giocando ad un semplice solitario su PC.

E’ stato evidenziato come, con una componente di distrazione come può essere l’uso dei videogiochi, l’utente ha sentito ben prima l’istinto di mangiare ancora rispetto ad un altro individuo che aveva invece mangiato lo stesso cibo ma senza far null’altro. Se il motivo è la poca attenzione che si fa mentre si mangia, perché sfruttarlo solo a sfavore dei videogames e magari non di una semplice occhiata alla tv? Il risultato sarebbe stato differente?

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