I videogiochi? Spesso sono violenti, razzisti, orribili. Insomma, una vera e propria minaccia contro la quale bisognerebbe vaccinare i più giovani per evitare che si auto-escludano dal mondo. Parole e musica di Aldo Cazzullo, noto giornalista del Corriere della Sera, che sul blog IoDonna (?) ha pubblicato un pezzo in cui si scaglia in maniera abbastanza netta contro il mondo videoludico, non facendo proprio di tutta l’erba un fascio, ma quasi. Molto quasi!
Per Cazzullo, i genitori del 2013 vivono in “un’epoca infinitamente più fortunata” di quella dei suoi genitori, ma devono combattere contro “La vera piaga dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi”: i giochi elettronici. Giochi che, come accennato prima, sarebbero brutti, sporchi e cattivi salvo qualche rara eccezione, come per esempio i videogame in cui si può “comporre uno zoo, curando animali malati e facendo nascere i cuccioli”.
Decisamente più condivisibile il pezzo di articolo aggiunto in seguito dal giornalista (per placare un po’ le polemiche, evidentemente), il quale citando una lettrice scrive: “l’antidoto siamo noi genitori. Dovremmo sforzarci di piegarci sul solco, di farci piccoli come loro, di capire come cose che a noi sembrano trascurabili per loro siano importanti, e di trovare forme per comunicare con i nostri figli”. Però davvero, basta. Non se ne può più di questi stupidi cliché sui videogiochi violenti.
Vogliamo forse parlare dei quotidiani, mai citati da Cazzullo, che ogni giorno dedicano pagine di morbosa attenzione ai fatti di cronaca più truci, solo per vendere qualche copia in più?
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