Giochi della memoria, BioHazard Battle

di Redazione Commenta


Con gli equilibri precari tra le forze mondiali non è auspicabile che crolli il sistema diplomatico e l’amicizia che lega alcune nazioni per non far sfociare volubili allenaze e antipatie recondite in una nuova guerra mondiale che, con le avveniristiche scoperte più o meno rivelate in numerosi settori, potrebbe significare una vera distruzione di massa, non solo pensando alla bomba atomica, ma ad altre forme di attacco probabilmente sperimentate.

La fantasia dell’uomo che probabilmente non si discosta dalla triste probabile realtà, immagina spesso la possibilità di adoperare in un’eventuale guerra delle armi particolari, virus infettivi, offese biologiche che non impiegherebbero molto tempo ad avvelenare intere nazioni e popolazioni sterminando quasi il mondo. Più o meno questo fa da scenario ad un gioco del 1992 che vide la luce sul glorioso Sega Mega Drive.


Il titolo di questo gioco era BioHazard Battle e lo scenario sotto il quale nasceva riguardava proprio l’attacco durante una fantomatica prima guerra batteriologica, di un particolare virus che ha infettato in poco tempo la popolazione mondiale. Per sopravvivere le forme di vita hanno bisogno di un pianeta e Avaron sembra fare proprio al caso loro, ma per assicurarsi della possibilità di insediarsi, alcune truppe vengono mandate in avanscoperta.

In BioHazard Battle prendiamo i comandi proprio di una navicella da selezionare tra quelle disponibile che vagamente ricordano forme animali, da uccelli a pesci e rettili, passando in rassegna alcune zone del pianeta in una struttura che ricalca esattamente lo sparatutto spaziale più classico. Vari i power up che potevamo incontrare nel corso del gioco per aumentare la potenza di fuoco e cambiarne le direzioni, il tutto per rendere più divertente un bio-gioco molto interessante.

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