Giochi della memoria, Ecco the Dolphin

di Redazione Commenta

Molte volte all’interno dei nostri videogiochi abbiamo vissuto le avventure dei personaggi più strani e dalle sembianze più particolari. Abbiamo quindi vestito i panni di quelle che poi sono diventate vere e proprie mascotte per le varie console o case di sviluppo e ancora abbiamo interpretato i ruoli di numerosi animali antropomorfi che, con cappellini, magliette, scarpe da ginnastica e che si muovevano spesso su due gambe anche se nella realtà avrebbero dovuto essere quadrupedi.

In rare situazioni ci è invece capitato di gestire il ruolo di un vero e proprio animale, da gestire nel suo ambiente naturale senza romanzare troppo sull’eventuale trasformazione umana della bestiola stessa. Questo sano principio lo seguiva a chiare lettere Ecco The Dolphin, un rivoluzionario gioco d’avventura che arrivò nel 1993 su Sega Mega Drive e poi convertito su altre console. Il titolo spiegava a sufficienza chi fosse il protagonista.


Avevamo infatti il controllo di Ecco, un comune delfino dotato di tutte le caratteristico di quest’affettuoso animale marino ma che aveva delle stelline sulla fronte che gli conferivano dei poteri e delle abilità che lo diversificavano dai classici esemplari della sua specie. Lo scopo di Ecco sarà quello di recuperare tutti i suoi amici e numerose altri animali marini risucchiati da un misterioso vortice mentre nuotavano felici.

Il gioco si rivela molto realistico visto che dovevamo fare attenzione che Ecco non perdesse tutta la sua scorta d’ossigeno e che recuperasse energia mangiando piccoli esseri marini come gamberetti. Il sonar ci serviva per comunicare con gli altri inquilini del mare e per scandagliare gli anfratti sommersi, mentre la superspinta ci permetteva di attaccare e di spostare ostacoli come rocce o particolari ammassi di alghe. Un titolo perfetto per gli amanti dei cetacei e non solo.

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