Giochi della memoria, Harley’s Humongous Adventure

di Redazione Commenta


Quanta paura ci può fare una piccola formichina tutta intenta a raggranellare del cibo commestibile, delle piccolissime briciole magari lasciate da una persona sul tavolo dopo aver fatto colazione, per racimolare provviste a sufficienza per sfamare sé stessa ed un piccolo gruppo della sua operativa ciurma? E quanto terrore ci può fare un’ape, seppur dotata di un pungiglione effettivamente fastidioso, ma ridotta alle dimensioni di un mero insetto?

In entrambi i casi la risposta quasi pari a zero, in primis per l’esempio della formica che davvero non potrebbe farci del male in nessun caso. A meno che non ci troviamo all’interno di Harley’s Humongous Adventure, un vecchio platform game che vide la luce ormai quasi vent’anni fa su Super Nintendo che metteva il protagonista faccia a faccia con lo stesso mondo che aveva sempre vissuto, ma da un punto di vista decisamente differente.


A causa di un incidente infatti il nostro Harley si ritrova ridotto alle dimensioni di una saponetta e questa sciagura lo porta ad attraversare varie ambientazioni, che poi ripercorrono più o meno le varie stanze di cui è composta la casa, per riuscire a trovare una soluzione a questo problema tornando finalmente di nuovo a dimensioni adeguate per un comune essere umano. Ecco allora che il mondo ci può sembrare davvero molto più pericoloso.

Il liquido contenuto in un’ampolla nel laboratorio di Harley, dove è successo il fattaccio, può essere addirittura navigabile, così come insetti apparentemente innocui, possono rivelare dei volti da veri e propri mostri, che il nostro protagonista dovrà evitare. Raccogliere bulloni sarà la sua sola chance per raggiungere il suo obiettivo e tornare a dimensioni accettabili, peccato che oltre alla trama un filino più originale delle altre, Harley’s Humongous Adventure non offriva quel livello di sfida capace di renderlo un gioco memorabile.

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