Sono piccoli problemi di cuore, nati da un’amicizia che profuma d’amore. E’ con questo testo che diversi annetti fa una sempre ispirata Cristina D’Avena presentava un nuovo cartone animato giapponese che si apprestava a fare breccia nel cuore di molti appassionati, conquistando specialmente il pubblico femminile sempre molto attento alle questioni sentimentali e alle bellezze maschili in versione anime che venivano lì presentate.
Si tratta di Piccoli problemi di cuore, un prodotto di animazione che qui in Italia è stato brutalmente censurato a causa di alcune tematiche affrontate che, secondo i canoni nostrani, non sarebbero state adatte per un pubblico prevalentemente giovane a cui, secondo gli adattatori italiani, il cartone animato sarebbe stato rivolto, ma che in Giappone è invece stato di enorme successo nella sua completezza con il titolo di Marmalade Boy.
Il titolo viene dal soprannome che in un episodio la dolce e fragile protagonista femminile, Miki, affibbia a Yuri, in originale chiamato semplicemente Yu, per il suo particolare carattere, un po’ aspro ma in fondo alquanto dolce come la marmellata di arance. La storia di Miki e Yu è il pretesto con cui si dipanavano mille storie parallele dei vari protagonisti del cartone animato, trasformandolo in un piccolo Beautiful in animazione.
Il grande successo ottenuto permise anche l’accesso alle console allora in commercio, come il Super Nintendo: ecco spuntare quindi la versione videoludica della storia di Miki e Yu. Mai arrivata nei continenti occidentali, il gioco ci mette al comando della protagonista, intenta a corteggiare il suo bello, il tutto ovviamente con un bel po’ di testi che sono scritti in un giapponese stretto, lingua incomprensibile ai più. Cosa avrebbero dato i fans per avere una versione tradotta di Marmalade boy!
1000m 27 Novembre 2010 il 18:10
Ciao! Se posso dire la mia da appassionato di anime e manga (nonché videogiochi), le trasposizione dei cartoni a videogiochi è sempre stato un tasto dolente, spesso mi sono imbattuto in mere operazioni commerciali che di divertente come gioco in se stesso, avevano veramente poco… Se posso fare un esempio di aspettative deluse, citerei il gioco di Capitan Tsubasa (per gli italiani Holly & Benji), ma purtroppo gli esempi sono molti… Se invece posso fare un esempio di gioco tutto sommato realizzato decentemente, citerei First of the North Star Ken’s Rage… Tutto questo discorso per porre una domanda… Ci siamo persi qualcosa di bello?
Scusate spoilero un po troppo, ma mi è capitato di giocare a rom modificate, che traducevano i giochi giapponesi in inglese, peccato che nel panorama italiano non ci siano tali appassionati…
Scusate se sono stato prolisso, ma i giochi della memoria, e gli anime sono la mia passione…
Un saluto a tutti…
Ciao!