Nell’attuale panorama videoludico, uno dei generi di giochi che maggiormente si è imposto sul mercato offrendo una vastità enorme di titoli tra cui il giocatore medio può scegliere è sicuramente quello dei picchiaduro. Infatti ognuno può selezionare quello che preferisce tra quelli che sfruttano armi più o meno convenzionali, che ricordano le tradizioni di paesi complessi e ricchi sotto questo punto di vista come il Giappone e molti altri.
La stragrande maggioranza è composta da quelli che riguardano i combattimenti a mani nude permettendo al giocatore di selezionare il proprio lottatore preferito tra una rosa determinata di personaggi e buttarsi nella mischia. Molti sono in stile puramente arcade come il classico Street Fighter, altri sfruttano l’elemento splatter sanguinoso come Mortal Kombat ed altri invece utilizzano l’arma dell’ironia, proprio come Power Instinct.
Il gioco, nato prima in sala giochi e successivamente trasposto in versione per console sia per quelle Sega che Nintendo, basa tutta la sua struttura sull’ironia, la simpatia e il divertimento prendendo un po’ in giro i classici canoni dei picchiaduro e presentando una serie di personaggi particolari che solitamente in questo genere di giochi non c’entrano assolutamente nulla, come per esempio la simpatica vecchina lanciatrice di dentiere.
La trama del gioco vede l’istituzione del torneo di combattimento aperto a tutti gli appartenenti al clan Goketsuji affinché sia eletto l’erede della dinastia. Entrano quindi in gioco i protagonisti in grado anche di trasformarsi durante il duello cambiando stile di combattimento e contraddistinti da particolarità uniche, come la ragazza romantica che attacca con dei cuoricini fino a più classici ninja mascherati. Un titolo diverso dagli altri, divertente ed originale.