Giochi della memoria, Risky Woods

di Redazione Commenta


Sono molti i titoli che hanno catalizzato l’attenzione dei giocatori di una volta, di quelli che non hanno scoperto il mondo dell’intrattenimento videoludico soltanto col boom scatenato dalla prima generazione di console Playstation o giù di lì, ma coloro che hanno ormai qualche annetto alle spalle, anche di carriera videoludica, e possono fregiarsi di aver scoperto direttamente nel periodo di uscita, dei piccoli grandi classici.

Tra questi figura sicuramente Ghouls’n’Ghosts, un grandissimo gioco che diventò una sorta di termine di paragone per tutte quelle avventure e per i titoli d’azione che offrivano un’atmosfera fantasy mista a quel filone orrorifico che giustificava temibili ed oscuri nemici che prendevano l sembianze di avvoltoi dagli occhi maligni e spiriti di ogni tipo che non vedevano l’ora di spezzare la nostra armatura e farci perdere la possibilità di raggiungere il nostro obiettivo finale.


Ovviamente dall’uscita di questo grande capolavoro, molti altri titoli tentarono di eguagliare lo stesso successo, proponendo ambientazioni quasi identiche e cambiando qualcosa alla struttura di gioco, dai bonus fino alle sembianze dei nemici e logicamente sulla trama di fondo. E’ esattamente nel calderone di cloni di Ghouls’n’Ghosts e delle sue varie versioni che trova posto anche Risky Woods, un simpatico gioco che vide la luce su Sega Mega Drive.

Inizialmente dedicato al mercato dei PC, il titolo presentava una struttura particolarmente arcade, tanto da farlo sembrare una perla da sala giochi. Nei panni di un giovane uomo, avevamo il compito di liberare un monaco tramutato in pietra, sfidando esseri infernali decisamente molto somiglianti a quelli affrontati dal più noto sir Arthur. Risky Woods rappresentò però una gustosa variante al celebre gioco, risultando godibile ed intrigante.

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