Se c’è qualcosa di bello in quel graditissimo spin off della serie dell’idraulico italiano più famoso nel mondo dei videogiochi, ovvero in Mario Kart, è sicuramente, oltre alle tinte belle forti scelte per lo stile di gioco, oltre al grande carisma che contraddistingue il cast sempre più numeroso dei vari titoli che compongono la saga, è sicuramente la possibilità, esibita in vari modi, di mettere i bastoni tra le ruote ai propri avversari per rendere difficile l’arrivo al traguardo.
Basta una buccia di banana lasciata sul percorso magari in una curva particolarmente difficile da superare, può essere sufficiente un classico guscio di tartaruga lanciato a folli velocità lungo il circuito, per dare del filo da torcere ai propri avversari intenti a correre come noi lungo la pista. Se c’era un gioco in cui le scorrettezze erano davvero all’ordine del giorno, quello sicuramente era Road Rash 3, il protagonista di oggi per la rubrica dei giochi della memoria.
Il tre alla fine del titolo fa capire che quello di cui vogliamo parlarvi è il terzo capitolo ufficiale della saga motociclistica che entusiasmò non soltanto gli adoratori dei titoli di guida che trovarono così una fantastica alternativa ai classici motori rombanti delle vetture a quattro ruote su console, ma anche chi cercava un buon titolo d’azione e un buon livello di sfida da vivere anche in compagnia di un amico nella folle modalità multiplayer.
Non bastavano soltanto infatti gli ostacoli posti lungo il percorso, come cactus praticamente cresciuti sul ciglio del circuito o macchie d’olio che rendevano inevitabile una scivolata, ma anche una buona dose di avversari dal pugno facile che, con una mossa ben assestata potevano mandarci fuori pista in un batter d’occhio. Grande giocabilità insomma in Road Rash 3, un piccolo classico per cui occorreva buon colpo d’occhio, riflessi pronti ed una buona dose di cattiveria.