Tutti noi conosciamo la sua storia perché molto probabilmente uno dei nostri genitori era solito leggere la sua favola prima di farci addormentare, sviluppando così la nostra fantasia immaginando gli scenari incantati e i particolari personaggi che vivono quelle esatte avventure. Oppure abbiamo di certo visto il film animato della Disney che è di sicuro uno dei più diffusi e noti, una sorta di vero e proprio simbolo dei lungometraggi d’animazione della casa di Topolino.
Si tratta, forse l’avrete capito, di Biancaneve, la bellissima ragazza dalla pelle bianca come la neve, dai capelli neri come l’ebano e dalle splendide labbra rosse che scatena la gelosia di una vecchia strega, facendola scappare nel fitto del bosco dove andrà ad incontrare i famosi sette nani, minatori di professione, ma dal carattere gentile e generoso, tranne il famoso Brontolo, decisamente diffidente rispetto all’ingresso della nuova inquilina in casa.
La storia di Biancaneve è nota a tutti, con tanto di mela stregata morsa con l’inganno e l’aitante principe che con un bacio manda via ogni male e permette alla giovane ragazza di vivere per sempre felice e contenta. Almeno fino a quando nel 1993 non viene realizzato una sorta di sequel non ufficiale delle avventure di Biancaneve che stavolta non incontra i soliti nani, bensì delle nanette, ognuna dotata di un particolare potere, evolvendo così la figura dei comprimari.
Direttamente da quel lungometraggio animato, venne pubblicato anche un relativo videogioco per Super Nintendo dal titolo Snow White in Happily Ever After, riprendendo appieno il nome del film. Nel gioco si prendeva ovviamente il controllo della protagonista, decisamente più agguerrita rispetto alla sua immagine ingenua lanciata dalla Disney, in un classico platform in cui attaccare lanciando mele e facendo i conti con i classici nemici del genere. Un titolo simpatico per gli amanti delle favole.