Giochi della memoria, The Ottifants

di Redazione Commenta


Tutti voi conoscerete sicuramente Dumbo, quel simpatico protagonista di uno dei più classici film della Disney che ha deliziato l’infanzia di molti di noi e che ancora è un piacere rivedere, magari in compagnia dei più piccoli della famiglia. Non è una storia tra le più semplici e allegre la sua, costretto a vivere in un circo, finendo per essere una delle attrazioni principali grazie alle sue enormi orecchie che gli permettevano addirittura di volare.

L’elefantino Dumbo è quindi uno dei più particolari protagonisti di una serie a cartoni animati visto che difficilmente altrove siamo riusciti ad avere un pachiderma come lui come personaggio principale di un racconto per bambini animato, aggiudicandosi quindi uno dei primati in questo senso. Chi è ben informato però, saprà che qualcun altro, oltre la Disney ha tentato questa strada, trasformando questi animali nei veri e propri idoli di una serie di fumetti e cartoni animati.


Si tratta degli Ottifanti, una serie tedesca che prende in prestito dal mondo animale qualcosa di molto simile agli elefanti, ma senza le grosse orecchie che per esempio caratterizzano Dumbo, mantenendo però intatta la tipica proboscide. Ispirandosi direttamente al prodotto europeo, ai tempi delle console a 16 bit, ma facendo una comparsa anche sul vecchio Sega Master System, arrivò una controparte videoludica conosciuta internazionalmente come The Ottifants.

Nel gioco prendiamo le sembianze di Bruno, per l’appunto un ottifante che indossa uno scomodo pannolino, impegnato nel recupero di una certa percentuale di golosi orsetti di gomma in ogni stage che ci toccherà affrontare. La peculiarità di Bruno sarà sparare dalla proboscide delle palline colorate per sbarazzarsi dei nemici e aspirare, con la stessa particolare parte del corpo, oggetti utili per accaparrarsi bonus o raggiungere posti alti. Peccato per la musichetta snervante, perché il gioco poteva essere un platform davvero simpatico.

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