In anni ed anni di gloriosa carriera videoludica, nei panni di protagonisti più disparati e più o meno appartenenti al puro genere umano, abbiano rivestito il ruolo del classico salvatore della terra in difficoltà, quel singolo uomo capace di distruggere, anche se con molta fatica e con il tempo necessario, l’intero esercito nemico che, come se nulla fosse, decide di colonizzare il nostro pianeta portando morte e distruzione come se piovesse.
Anche l’era delle console a 16 bit ovviamente fu invasa da questo tipo di copioni narrativi che ci permettevano di impersonare impavidi soldati pronti a tutto pur di riportare la pace come sovrana del nostro pianeta, scacciando la terribile invasione rappresentata a volte da territori vicini vogliosi di estendere i propri possedimenti, ma ancora più spesso da razze aliene pronte a fare a fettine tutto e tutti pur di mettere le proprie unghie affilate sul nostro mondo.
Esattamente a questo tipo di storia appartiene Time Slip un gioco che vide la luce su Super Nintendo quasi una ventina di anni or sono e che ci metteva nei panni di un uomo dall’infinito arsenale offensivo, pronto a distruggere l’esercito di terribili creature che hanno preso possesso del nostro pianeta. Un buon numero di letale materiale offensivo rappresentava la collezione di armi da fuoco del personaggio principale, tra fucili, granate e bombe varie.
Il gioco apparteneva al filone degli sparatutto, strizzando fortemente l’occhio al classico Contra con cui effettivamente le somiglianze sono parecchie. Tra dragoni sputafuoco, creature dalla forma non esattamente definita e addirittura esseri che sembrano appartenere alla mitologia classica, Time Slip ci poneva contro una schiera di malvagi varia e pericolosa, ma la potenza di fuoco a nostra disposizione era capace di annientare tutto. Un gioco interessante ma troppo simile ai classici del genere.
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