Basta guardarci dietro di pochi anni, appena una decina e ci accorgeremo di quanto sia cambiato il mondo dei videogiochi in questo breve, tutto sommato, lasso di tempo. Ci sono settori in cui mesi e mesi non significano nulla, ma nell’universo videoludico gli anni che passano, i mesi oserei dire, equivalgono ad una grossa fetta di tempo, periodo in cui il miglioramento e l’evoluzione iniziano a prendere forma.
Prendiamo in esame quello che avevamo. Delle console casalinghe, delle grosse e visivamente brutte scatole nere contornate da giochi in cartuccia che ora sono soltanto un lontano ricordo. Le sfilze di custodie rigide per le cartucce da pochi mega, fanno adesso spazio alle confezioni contenenti dvd e formati ancora più tecnologicamente avanzati capaci di tirar fuori un vero e proprio mondo parallelo e trasformarlo in gioco.
L’evoluzione nei generi è stata poi impensabile per i tempi che furono. Se prima dovevamo accontentarci dell’omino che sparava ai nemici di turno, adesso abbiamo survival horror, rhythm game e simulazioni di ogni tipo, senza contare gli avveniristici controller che fanno la differenza trasformando un gioco relativamente noioso in cui limitarsi a pigiare i tasti in una vera e propria esperienza personale con movimento realistici.
Che dire poi delle console portatili che hanno preso il sopravvento. Se prima eravamo obbligati in casa a giocare, adesso anche nei nostri spostamenti possiamo accompagnarci alle nostre console preferite, tenendo da parte cellulari di ultima generazione ed iPhone UMTS che serviranno anche a quello ma non incarnano la vera anima videoludica che una console a tutti gli effetti possiede. Chi è contro la tecnologia non può notare tutto questo, peggio per loro!
