Se diamo un’occhiata alla nostra collezione di titoli per ogni console che abbiamo posseduto nell’arco della nostra carriera videoludica, ci accorgeremo che quasi sicuramente farà bella mostra di sé una copia di un titolo tratto da un fortunato manga o da una seguitissima serie tv animata di origine giapponese. Come abbiamo più volte affermato infatti il mercato dei fumetti orientali e l’universo videoludico riescono sempre ad andare a braccetto.
Se siamo degli appassionati dei fumetti d’azione e di combattimento, senza ombra di dubbio avremo acquistato almeno un capitolo della voluminosa saga di Dragon Ball per assaporare anche con un videogioco la gioia di partecipare e battersi partecipando ad un avvincente torneo di arti marziali, oppure se impazziamo per i robot avremo acquistato senza dubbio un gioco che include uno dei tanti automi protagonisti di manga.
Una delle compagnie che si prende la briga di portare su console una lunga serie di giochi che prendono ispirazione proprio dalle lunghe ed amate serie di fumetti giapponesi e le traduce in videogiochi dalla natura più diversa, è senza ombra di dubbio la Namco Bandai, una compagnia notissima in special modo nella terra del sol levante che ha fatto la sua fortuna proprio grazie all’appeal che ha su pubblico la presenza di protagonisti dei cartoni animati nei suoi giochi.
Recentemente la Namco Bandai è balzata alla cronaca degli addetti al settore videoludico perché è stata la protagonista di un’importante acquisizione visto che con una spesa non indifferente, ma che probabilmente con il vasto capitale sociale che avrà, può tranquillamente permettersi, ha acquistato la D3 Publisher nota tra l’altro per aver portato su console il puzzle game Puzzle Quest ed alcuni tra gli ultimi giochi di Naruto. Sicuramente è stata un’ottima mossa.
