Il quinto episodio di Resident Evil ha gettato nello sconforto i fan più affezionati, di survival horror obiettivamente era rimasto ben poco, Resident Evil era diventato un gioco d’azione come tanti altri. Per il sesto capitolo Capcom ha fatto tesoro delle critiche ricevute, ma fino a che punto? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Grafica e sonoro
Sinceramente mi sarei aspettato una maggior cura sotto questo aspetto. Intendiamoci, non possiamo certo parlare di un gioco brutto da vedere, ma si poteva fare decisamente di più. Le ambientazioni risultano poco curate nel complesso e scarsamente dettagliate in alcuni punti, per non parlare del design dei personaggi e dei nemici, poco originale e fortemente stereotipato.
Anche per quanto riguarda il comparto strettamente tecnico, i programmatori di Capcom potevano sforzarsi di più, non è raro imbattersi in rallentamenti o cali di frame rate, oltre ad un fastidioso effetto pop-up che fortunatamente si verifica solo in rarissime situazioni.
Discreta la sezione audio, ma non eccezionale, purtroppo. In particolare il doppiaggio in italiano si rivela controverso, buone le voci, anche se spesso sembrano non calzare perfettamente ai singoli personaggi. Ottimi invece gli effetti audio degni, come da copione, di un film horror.
Giocabilità e longevità
Resident Evil 5, dicevamo, era troppo action e Capcom ha fatto tesoro delle critiche ricevute, anche se, è bene dirlo, non aspettatevi un cambiamento radicale, ormai la serie ha preso una direzione ben precisa. Resident Evil 6 è un survival horror in piena regola? No, assolutamente, ci troviamo di fronte ad un gioco d’azione con elementi horror, niente di più e niente di meno.
Il gioco ci permetterà di vivere tre avventura separate (una per Leon, una per Jake, una per Chris), ogni eroe sarà accompagnato dalla sua controparte femminile, del resto, come si suol dire, dietro ad ogni uomo c’è sempre una grande donna. Le tre storie si dimostrano giocabili e godibili, per gusti personali ho preferito quella di Leon, una avventura che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine, garantito.
Parlando del gameplay, qui purtroppo dobbiamo necessariamente segnalare qualche sbavatura di troppo. Come detto Resident Evil 6 è un action game in terza persona abbastanza “puro”, sono pochi i momenti di vera tensione riscontrati nel gioco Capcom, scordatevi situazioni terrorizzanti come quelle di Resident Evil 2, per esempio, ed immaginatevi qualcosa di più simile a Dead Island (seppur in terza persona, ripeto).
Purtroppo il gameplay è in parte rovinato anche da un pessimo sistema di collisioni, spesso il nostro eroe si troverà a dare calci contro il nulla, visto che non è possibile decidere quale bersaglio “agganciare”, cosa che in alcune situazioni mina l’atmosfera surreale che si respira in diversi punti della trama.
Sistema di controllo
Un discorso ampio merita il sistema di controllo. La versione testata, premetto, è quella per Xbox 360. Il controller Microsoft, lo sappiamo, è perfetto per gli FPS, meno adatto invece ai giochi d’azione. In questo caso però, come detto sopra, i controlli risultano in molte situazioni semplicemente imprecisi, non è bello premere il tasto azione e poi ritrovarsi a calciare il vuoto.
Per il resto nessun altro problema da segnalare, anche se Capcom dovrebbe assolutamente risolvere questo “baco” che mina pesantemente il divertimento nelle situazioni più concitate.
Giudizio finale
Resident Evil 6 è un capolavoro? No, su questo bisogna essere estremamente chiari. Sicuramente è un ottimo gioco, non troppo diverso però da Resident Evil 5, ovvero un titolo spiccatamente action con alcune fasi più o meno “paurose”.
L’aspetto tecnico non eccelso ed i controlli a tratti confusionari penalizzano fortemente la nuova produzione Capcom, che si dimostra più che discreta, ma non imperdibile. Consigliato solamente ai fan sfegatati ed agli appassionati del genere, a patto che siate disposti a chiudere un occhio sulle magagne tecniche e sui problemi del sistema di controllo.
Voto 7,5/10
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