I giochi una volta venivano sfornati senza un lavoro maniacale alle spalle, ma era una possibilità che si poteva avere quando non c’erano i poligoni su cui lavorare, quando il 2D era ancora “sopportabile”, quando i giochi non necessitavano di quella trama da premio Pulitzer e soprattutto quando non c’era una saturazione del mercato talmente intensa che bisognava spremersi le meningi a livello tecnico e inventivo per tirar fuori un gioco che fosse ricordato e notato tra la massa.
Viste tutte queste difficoltà spesso i tempi di attesa dall’annuncio di un gioco al suo effettivo arrivo sugli scaffali si dilata e si assiste a rimandi e rinvii vari, esattamente com’è accaduto per Army of Two per Xbox 360 e Playstation 3 che doveva veder la luce lo scorso novembre ma ancora oggi ci sono dei lavori in corso. Lavori però necessari al fine di ottenere un gioco praticamente perfetto sotto il punto di vista tecnico.