Mistery of Whiterock Castle, una principessa sparita sulla Wii


Amabili figure appartenenti alle famiglie reali sono più volte apparse nel mondo dei videogiochi, quasi sempre nei ruoli che hanno interpretato anche nelle favole che ci venivano lette per farci addormentare. Gentili donzelle che agognano alla corona di famiglia, dotate di boccoli biondi e splendidi occhi azzurri in cui vorrebbero naufragare centinaia di ardimentosi cavalieri. Giovani donne che fanno gola non soltanto ai buoni ma in special modo ai cattivi.

Sarà per questo che le principesse molto spesso vengono rapite dai propri castelli dai più terribili manigoldi e da mostri spaventosi, trasformando miti ragazzi in prodi cavalieri pronti a superare mille ostacoli lungo la propria via pur di recuperare sana e salva la fanciulla di turno che, come premio, magari darà loro la propria mano, vivendo così tutti felici e contenti. Stereotipi, si sa, ma comunque plot narrativi sempre presenti nel panorama videoludico mondiale.

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Ghosts’n Goblins Gold Knights, il mito torna su iPhone


Quante volte ci siamo ritrovati nel mondo dei videogiochi a vestire i panni di un cavaliere senza macchia né paura che aveva l’arduo compito di attraversare interi territori irti di pericoli e di trappole di ogni tipo pur di raggiungere il suo obiettivo finale, ovvero quello di raggiungere la dimora dell’essere malefico di turno e di recuperare l’indifesa donzella che poi magari, come premio, sarà pronta a donarci il suo più profondo amore?

Sicuramente tantissime volte visto che si tratta di uno dei plot narrativi maggiormente sfruttati in ogni tipo di videogioco, dai giochi di ruolo fino ai platform, per non parlare delle avventure. Ma uno dei giochi di un tempo che maggiormente ha fatto di questa trama un punto di forza riuscendo a racchiudere in un’unica anima tutto il meglio degli elementi necessari per creare un gioco d’azione interessante e dalla giocabilità infinita fu Ghosts’n Goblins.

Trine, un video per il gioco fantasy su Playstation Network


Ci sono dei personaggi nel mondo dei videogiochi che, pur appartenendo ad un dato titolo, finiscono per essere delle costanti di alcuni generi nello specifico, riuscendo particolarmente bene come protagonisti o perché totalmente associati ad un dato filone che si rifà magari a libri di successo o a saghe cinematografiche, come succede per esempio con il fantasy dove le razze principali sono più o meno sempre quelle.

Tra elfi, gnomi, troll e semplici umani che sembrano quasi una minoranza in ambientazioni di questo tipo, il fantasy offre sempre, più o meno, la stessa gamma di personaggi che vengono man mano minimamente modificati tanto per garantire un briciolo di differenza tra un prodotto e l’altro che sia un gioco di carte collezionabili, dei testimonial per gadget di vario tipo e chiaramente che sia anche un titolo per console visto che appartenenti a questo genere abbondano.

Trine, un mago, un cavaliere e un ladro collaborano su PSN


Se analizziamo bene una delle ambientazioni che maggiormente vengono utilizzate per quanto riguarda la realizzazione di videogiochi ci accorgeremo che spesso alcune tipologie di personaggi sono più che ricorrenti perché fortemente legati al contesto stesso della location sfruttata. Per esempio uno dei più comuni luoghi in cui prendono vita alcuni titoli sono sicuramente le praterie e i boschi ispirati al classico stile fantasy.

Ricco di rigogliosi campi erbosi e di montagne impervie e difficili da valicare oltre a tenebrosi ed oscuri castelli impenetrabili e miniere dall’aspetto tutt’altro che amichevole fanno da sfondo ad un mucchio di personaggi che sono decisamente caratterizzati da personalità e carisma del tutto soggettivi ma che permettono una classificazione più ordinata secondo schemi ben precisi ed appartenenze a classi e razze ben definite.

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