I 5 peggior controller della storia

Vengono chiamati controller per un semplice motivo: dovrebbero aiutarci a controllare il gioco e a riuscire nella nostra impresa. Come tutti sanno il controller è fondamentale per quel che riguarda la riuscita di una buona console. Se ci troviamo in presenza di un buonissimo titolo, ma la console ci offre un controller che lascia alquanto a desiderare, non c’è dubbio sulla fine che farà la gamma di videogiochi rilasciata per quella console. Nella storia dei videogiochi ne abbiamo avuti cosi tanti che è diffcile scegliere quali siano i più mal riusciti. Ma vediamo cosa possiamo fare.

5° Posizione – Controller Xbox Bisogna dire che come design non era niente male, ma di certo la grandezza di questo controller è sempre stata un problema. Fino all’uscita della serie “S” (controller più piccoli e più ergonomici), siamo stati costretti a giocare con in mano un mattone. Altra pecca dovuta alla grandezza è sicuramente la distanza tra i pulsanti che, dopo poche ore, ci faceva prendere dei crampi allucinanti.

Star Ocean: The Last Hope, finalmente in Europa

 Dopo essere stato posticipato a Giugno in Europa, siamo felici di dare il benvenuto sulle nostre console a Star Ocean: The Last Hope. Come negli U.S.A., questo acclamato JRPG è un’esclusiva Xbox 360 a differenza dei precedenti capitoli che sono stati rilasciati per Platstation 2. Il gioco in questione è un prequel dell’intera saga e quindi non ci sono elementi che, non avendo giocato gli altri episodi, ci potrebbero precludere una compresione totale della storia.

Il mondo di The Last Hope prende vita dopo un’ipotetica Terza Guerra Mondiale e i nostri due protagonisti, Edge Maverick e Reimi Saionji, fanno parte di una squadra speciale con il compito di esplorare la galassia in cerca di pianeti ospitabili, data la distruzione che ha reso inagibile il nostro bel pianeta. Purtroppo, come in ogni RPG che si rispetti, le cose non sono affatto semplici e le complicazioni cominciano da subito a venir fuori.

Cryostasis: Sleep of Reason, prime impressioni

 Dopo tutti i videogiochi horror, che sono usciti in questi ultimi anni, non poteva mancare un bel gioco ambientato in mezzo ai ghiacci. In Cryostasis: Sleep of Reason infatti ci ritroveremo in Artide, nel 1981, ad indagare sulla disgrazia di un rompighiaccio russo avvenuta più di dieci anni prima. Sicuramente le premesse sembrano buone, ma osservando più da vicino notiamo un pò di pecche che, purtroppo, fanno del gioco un titolo solamente sopra la media.

Ciò non vuol dire che è tutto da buttare e quindi analizziamo per bene questo nuovo gioco sviluppato da 1C Company. Per prima cosa la storyline è un buon incentivo per farci restare attaccati allo schermo: dopo ore di gioco ancora non sappiamo cosa sta succedendo e soprattutto cosa successe alla nave. Questo elemento potrebbe infastidire alcuni players, ma un pò di mistero fa sempre bene.

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