Sony ha depositato presso la corte distrettuale del North Carolina un’ingiunzione contro l’hacker GeoHot e tutti i membri del team Fail0verFlow, colpevoli di aver diffuso le informazioni necessarie per effettuare la modifica alla PlayStation 3.
GeoHot ha rilasciato pochi giorni fa il suo custom firmware che permette di eseguire codice non certificato, quindi homebrew, ma anche giochi pirata. Il team Fail0verFlow invece è ritenuto colpevole di aver pubblicato online la private key di PlayStation 3, indispensabile per dare il via alla modifica della console.
Oltretutto Sony ha accusato GeoHot di guadagnare soldi da questa vicenda, visto che sul suo sito accetta donazioni tramite PayPal. I legali di Sony hanno chiesto a GeoHot ed al team FailoverFlow di rimuovere dai propri siti tutti i dati sensibili appartenenti a Sony (come la private key) e qualsiasi guida o file necessario per modificare la console. In un primo momento George aveva rimosso i file e le guide incriminate, salvo poi ricaricare tutto online dopo essersi consultato con i suoi legali, nel momento in cui scriviamo però il sito di GeoHot è irraggiungibile, così come la home page di Fail0verFlow.
Sony aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto per bloccare sul nascere i custom firmware e qualsiasi tipo di modifica hardware per PlayStation 3. Giustamente l’azienda protegge le sue proprietà, nessuna persona dovrebbe essere in possesso di dati “sensibili” come la private ley, vero cuore del sistema, un dato protetto dal segreto industriale.
Sicuramente la battaglia non finisce qui, la private key di PlayStation 3 è ormai rimbalzata su tutti i siti ed i blog della galassia, secondo alcuni hacker esperti, il sistema è ormai compromesso e Sony sarà costretta a mettere sul mercato hardware nuovo di zecca (con private key rigenerate e quindi sconosciuti) per evitare il proliferare dei custom firmware e dei sistemi di modifica.
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