Dead or Alive Dimensions, i dati di vendita non soddisfano affatto


Era molto atteso ovviamente dai fans dei picchiaduro visto che era da un po’ che un nuovo esponente della saga non faceva capolino sugli scaffali dei negozi e soprattutto si trattava del primo ingresso ufficiale della fortunata serie nella scuderia del Nintendo 3DS, prestigiosa console che ha permesso un rilancio di alcune saghe e che ha ospitato con grande gentilezza numerosi titoli che hanno visto già brillare altri capitoli su altre console.

Il gioco in questione è Dead or Alive Dimensions, l’ennesimo episodio legato ad una delle saghe di picchiaduro più note al grande pubblico, non soltanto per l’adrenalina che scorre a fiumi ad ogni incontri, ma soprattutto per la presenza di conturbanti protagoniste che, durante i combattimenti non solo si ostinano ad indossare abitini per nulla adatti, ma non sono affatto preoccupate di movimenti sussultori particolari. Ma a quanto pare tutto ciò non è bastato.

Nintendo 3DS, il flop non è causato dalla supremazia degli smartphone


Quante soddisfazioni che si è tolta la Nintendo nel corso della sua lunga e frastagliata carriera, dotata sempre di fiori all’occhiello variopinti e profumatissimi che spesso hanno fatto la differenza, sia nelle battaglie tra console sia per i giochi destinati alle macchine più prestigiose disponibili sul mercato. Basterebbe nominare appena un paio delle sue saghe di punta per far tornare alla mente il grande clamore suscitato ad ogni più piccolo annuncio al riguardo.

Grande fibrillazione insomma all’arrivo di un nuovo titolo dedicato a Mario, la mascotte che da sempre contraddistingue l’operato della grande major giapponese, senza dimenticare l’eccellente saga di Zelda che è riuscita ad imporsi, grazie ad uno stile più dinamico, anche in occidente, diventando una delle serie di giochi di ruolo più amate. Ma cosa dire dei recenti flop che hanno riguardato invece una macchina delle meraviglie, almeno su carta, come il Nintendo 3DS?

Videogiochi, i flop del 2010 secondo Yahoo!

Manca poco più di un mese alla fine del 2010 e Yahoo si porta avanti pubblicando una classifica dei 9 videogiochi flop dell’anno, in attesa delle varie charts tipo “migliori giochi del 2010” e simili, che non tarderanno ad arrivare.

Dopo il salto, trovate la classifica di Yahoo, ci sono molti nomi altisonanti che in effetti hanno deluso fortemente le aspettative dei giocatori e delle software house.

50 Cent Blood on the Sand, è un flop il gioco dedicato al celebre rapper


Il mondo musicale internazionale ci ha da sempre presentato personaggi di vario tipo che spesso puntano maggiormente sul look o sul background che li caratterizza piuttosto che una valida partenza musicale con un brano orecchiabile e commerciabile oppure con una voce intensa e coinvolgente che ponga l’attenzione dell’ascoltatore su quello che dovrebbe essere il vero elemento portante di una star musicale.

E’ specialmente il mondo dei rapper quello che da sempre regna incontrastato nelle charts americane, sbarcando anche nel vecchio continente ma che spesso non si impone come un panorama fatto di belle canzoni quanto più di protagonisti in lotta tra loro. E’ risaputo che spesso i rapper fanno parte di gang spesso in rivalità l’una con l’altra facendo balzare sulle pagine dei giornali quei volti che dovrebbero in teoria comparire soltanto nelle pagine dedicate allo spettacolo.

Madworld e il flop di vendita, la violenza non paga più?


Secondo voi un gioco come Mortal Kombat, senza l’alto tasso di violenza pressochè gratuita e tutti i litri di sangue che vengono sparsi per le arene di gioco durante i combattimenti, riuscirebbe ad avere lo stesso fascino e lo stesso successo che ha ottenuto negli anni con i vari titoli che compongono l’intera saga? Senza le spietate fatality, Scorpion e Sub Zero sarebbero ancora così famosi ed amati dal pubblico videoludico?

Tra chi dirà si e chi dirà no probabilmente la verità sarà nel mezzo perché è ingiusto vietare a prori la violenza all’interno dei videogiochi se il titolo può beneficiarne, ma al tempo stesso non bisogna strafare visto che ciò non solo è deleterio per la giocabilità in sé che finirà per contare più sugli ettolitri di sangue versato che sulla vera tecnica, ma ciò desterebbe anche i classici ben pensanti e le associazioni a difesa di minori che storceranno il naso.

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