Street Fighter X Tekken, Kuma svelato in un video


Di personaggi strani nel mondo dei videogiochi ne abbiamo visti veramente tanti e soprattutto disseminati in ogni genere di appartenenza. Dalle oscenità orrorifiche che hanno trovato posto nei più subdoli survival horror assecondando le insane creatività di programmatori esperti fino ad arrivare ai ben più buffi e divertenti protagonisti delle avventure in 3D che ormai da oltre un decennio affollano le nostre console portatili e casalinghe.

La lista potrebbe essere comunque ancora molto lunga, a cominciare dai giochi di ruolo che spesso presentano, tra le fila dei party offensivi messi al comando dei giocatori di turno, tutto un parterre di personaggi che sembra uscito da un romanzo fantasy, associato alla presenza, spesso, di eroi alquanto assurdi. Le particolarità tra i personaggi disponibili in un videogioco le abbiamo però anche all’interno dei picchiaduro e si riconfermeranno presto in un titolo molto atteso.

Panda Pop, impugnamo un bazooka di bambù su Facebook


Li conosciamo come degli animali tra i più dolci e teneri che possano esistere sulla faccia della Terra, come dei tenerissimi batuffoli, quando sono soltanto dei cuccioli, che irrimediabilmente ci vien voglia di coccolare e stringere forte, ma che, una volta adulti, incarnano delicatezza e giocosità, nonostante possano arrivare a raggiungere anche una mole particolarmente vistosa, appartenendo di diritto alla famiglia degli orsi.

Si tratta degli adorabili panda, dei mammiferi che hanno rischiato e purtroppo rischiano ancora l’estinzione a causa della caccia e dei cambiamenti climatici, tanto da diventare simbolo del WWF per la salvaguardia dell’ambiente e delle specie animale in pericolo sul nostro pianeta. Ma il panda è stato sfruttato anche diverse volte al cinema con film e cartoni animati per il grande schermo, ma anche in alcuni videogiochi anche di grande successo.

Naughty Bear, il primo video dell’orsetto killer


Tutti noi ne abbiamo avuto uno quando eravamo piccoli, un grazioso compagno di giochi che probabilmente ha anche rappresentato il primo regalo che molti di noi hanno ricevuto quando ancora andavamo avanti a suon di pappette e pannolini e dormivamo ancora felici e sereni in una morbida e comoda culla, accompagnati dai movimenti affascinanti di dolci apine che si muovevano a suon di ninna nanna sulla nostra testa.

Un tenero peluche da abbracciare nelle notti di riposo, un dolcissimo amichetto da coccolare e da stringere per sentirci meno soli quando il viso della mamma non spuntava al di là della protezione della culla. Un amichetto peloso da tenere sempre con sé e da trasformare all’occorrenza in invitato ad un the coi pasticcini o, magari già un po’ più grandicelli, compagno di mille scoperte e giochi più complessi. Fatto sta che tutti noi abbiamo avuto un orsetto di peluche.

Giochi della memoria, Yogi Bear


Ne abbiamo più volte parlato e abbiamo mostrato come questo connubio abbia generato nel corso delle varie ere videoludiche dei prodotti che andavano ad arricchire il mondo di un personaggio in particolare o di una serie completa, dalla trasposizione più o meno fedele di un cartone animato dal mondo di carta ed inchiostro in cui viveva fino al movimento elettronico sottoforma di videogioco per console pronto a riprendere i temi importanti del cartoon.

Se oggi sono in special modo i cartoni animati giapponesi quelli che vengono maggiormente trasportati dall’universo degli anime fino ai giochi per console, assolutamente ricchi di trovate geniali ed appartenenti ai generi più disparati, il tutto condito con una grafica accuratissima e dettagli aggiuntivi di tutto rispetto, una volta erano soprattutto i cartoons americani a farla da padrone riuscendo ad avere un proprio videogame quasi su ogni macchina da gioco.

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