Negli ultimi anni c’è un genere molto interessante ed appassionante che si è scatenato più o meno su ogni console che abbia visto la luce, riuscendo ad intrigare non soltanto i giocatori classici che sono già avvezzi al mondo dei controller, ma anche i cosiddetti giocatori occasionali che hanno trovato in questo nuovo filone ormai spremutissimo, una nota di divertimento assolutamente irresistibile e quindi decisamente simpatica da provare.
Si tratta dell’universo dei rhythm game, un genere che basa tutto il suo appeal sulla musica e sul ritmo, nato inizialmente con delle simulazioni di ballo in cui, vestendo i panni di personaggi variopinti, il nostro compito era quello di seguire i passi di danza della coreografia premendo a tempo i tasti apparsi sullo schermo. Ma gli appassionati di videogiochi sapranno bene che questa tecnica è stata ripresa da un altro titolo che però differisce in maniera sostanziale dai canoni classici del filone.